iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999
Cerca
Close this search box.

Recensione : Weird Fate – The Collapse Of All That Has Been

Buon debutto da parte dei tedeschi Weird Fate, band che conferma l’ottimo livello delle uscite siglate Cold Dimensions, all’insegna del “pochi ma buoni”

Weird Fate – The Collapse Of All That Has Been

Buon debutto da parte dei tedeschi Weird Fate, band che conferma l’ottimo livello delle uscite siglate Cold Dimensions, all’insegna del “pochi ma buoni”.

Confesso di non avere molte notizie su questo gruppo se non quelle che datano nel 2004 il loro demo “Seelennacht” e nel 2007 lo split album con i Membaris.
Di certo, nonostante l’uscita in contemporanea con il nuovo disco dei Lunar Aurora, i nostri si ispirano solo parzialmente ai più illustri compagni di etichetta proponendo rispetto a questi un black metal meno claustrofobico ma ugualmente ricco di riff incisivi e piacevoli aperture melodiche.
Tra i nove brani proposti dalla band proveniente dal Palatinato, tre sono dei brevi strumentali mentre i sei restanti sono contraddistinti da una rimarchevole varietà stilistica e risultano del tutto all’altezza della situazione.
Così è d’obbligo citare Mirage Of A Star, brano splendido che nei suoi quasi dieci minuti si dipana tra almeno quattro cambi di ritmo e d’atmosfera partendo a razzo per finire con atmosfere molto più evocative; la title-track, invece, è un brano dall’andamento imprevedibile tra passaggi chitarristici decisamente vicini a certo black d’avanguardia per poi sfociare in un finale, questo sì, degno dei maestri Lunar Aurora.
Proseguendo nell’esame dei singoli brani, In Stille è una traccia malinconica, assimilabile per certi versi a quanto fatto dagli Wolves Of The Throne Room, mentre Nacht e soprattutto la finale Futile Words sono più canonicamente aderenti ai dettami del black più classico.
La vera perla del disco però è Manifest Of The Crestfallen che, dopo un incipit frenetico, si apre nella parte centrale in una linea melodica memorabile per declinare verso un finale più arioso contrappuntato da uno splendido lavoro di basso, strumento che viene messo molto più in evidenza rispetto a quanto siamo abituati ad ascoltare nei dischi black metal.
I Weird Fate dimostrano ampiamente la loro capacità di creare brani accattivanti pur mantenendo ben salde le loro radici all’interno del genere di riferimento.
Purtroppo quest’album corre seriamente il rischio di passare inosservato, stritolato com’è tra la miriade di uscite in un mercato ai limiti della saturazione, e sarebbe un peccato visto che i ragazzi tedeschi hanno dalla loro tutte le carte in regola per poter emergere.
Per chi ama il black nella sua veste più emotiva.

Tracklist:
1. Mirage of a Star
2. Nacht
3. And Utter Emptiness
4. The Collapse of All That Has Been
5. Manifest of the Crestfallen
6. 1709
7. In Stille
8. Anguish
9. Futile Words

Line-up:
N.W. Guitar, Vocals
M.R. Guitar
Kraal Bass
O.A. Drums.

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.
Nessun commento

Invia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Post Luctum – Seasons Greavings

Se dal punto di vista musicale l’ep risulta davvero efficace e vario, avvicinandosi in certi frangenti ai mai abbastanza lodati Daylight Dies, fondamentalmente appare più ritmato e incalzante rispetto ai quanto offerto dai Post Luctum nei due ottimi full length realizzati in precedenza.

Grey Skies Fallen – Molded by Broken Hands

I Grey Skies Fallen rispetto a molte altre band del settore possiedono una forte indole progressive e una spiccata propensione alla forma canzone, il che li rende tutto sommato abbastanza peculiari e meno inquadrabili.

Mood Hoover – Alone and Forgotten

Questo primo approdo al funeral da parte di Nre, fino ad oggi coinvolto soprattutto in progetti di matrice depressive black, testimonia quante e quali siano le affinità tra i due sottogeneri più laceranti e luttuosi del metal; Alone and Forgotten è il viatico ideale per rendere il nome Mood Hoover degno della massima attenzione nel prossimo futuro.

Shades of Deep Water – Cold Heart

Se nella ricca discografia dei Shades of Deep Water a prevalere è sempre stato un funeral doom atmosferico e alquanto evocativo allo stesso tempo, Cold Heart si rivela invece un lavoro che spiazzerà parzialmente chi si sarebbe atteso il logico seguito allo splendido Deluge Towards Its Close ma va detto che, comunque, il buon talento musicale del musicista finlandese pone tutto ciò in secondo piano.