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Recensione : Void Paradigm – Earth’s Disease

Molto ben eseguito e ricco di spunti notevoli, "Earth’s Disease" convince solo a tratti in virtù di una proposta talvolta eccessivamente cervellotica.

Void Paradigm – Earth’s Disease

Campioni indiscussi del “famolo strano” in ambito metal, i francesi ci regalano quest’altra band autrice di un black metal avanguardista che, a questo punto, rischia persino di non apparire più una novità nella patria di Blut Aus Nord, Deathspell Omega, Decline Of The I, ecc.

I Void Paradigm sono tanto piu strambi in quanto i loro 2/3 provengono dai ben noti funeral doomsters Ataraxie, quindi da sonorità ben lontane da quelle offerte in Earth’s Disease.
L’album pertanto si muove su coordinate che, per assurdo, ci si potevano attendere, nonostante le molteplici dissonanze a sporcare ulteriormente un sound claustrofobico al quale un’interpretazione vocale ai limiti del parossismo, come quella del bravo Jonathan Thery, contribuisce fattivamente.
Senza dubbio, dopo i primi due brani, Crushing The Human Skull e Revenge, relativamente più lineari e, forse anche per questo, più riusciti, affiora qualche di difficoltà nel seguire le evoluzioni del trio di Rouen.
Molto ben eseguito e ricco di spunti notevoli, Earth’s Disease è riuscito a convincermi solo a tratti ed immagino, di conseguenza, che possa faticare non poco nel far breccia in ascoltatori che non siano del tutto votati al sacrificio; non escludo però che in tal senso finisca per sviarmi l’improbabile ma istintivo raffronto con gli Ataraxie (band che reputo tra le migliori in Europa in ambito funeral), rendendomi ancor più ostica l’assimilazione dei brani.
Sorta di versione black metal degli Ephel Duath, con Thery a sgolarsi al microfono al posto di Karyn Crysis, così come la band italo-americana i Void Paradigm sono apprezzabili per le intenzioni ma i risultati sono troppo altalenanti e, soprattutto, rivolti ad una tipologia di fruitori piuttosto ristretta numericamente quanto molto aperta dal punto di vista mentale.
Di norma questo è un pregio, per carità, ma l’impressione è che oltralpe si stiano facendo prendere la mano da questo tipo di soluzioni stilistiche; siamo proprio sicuri che la semplicità non paghi ?

Tracklist:
1.Crushing The Human Skull
2.Revenge
3.Earth’s Disease
4.Sick Life Fading
5.From The Earth To The Skies

Line-up:
Jonathan Théry – Vocals
Julien Payan – Guitars, Bass
Alexis Damien – Drums

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