I finlandesi Vainaja sono l’ennesima piacevole scoperta della quale ci fa omaggio la scena death-doom nordeuropea.
I tre misteriosi sacerdoti di questo efferato culto ancestrale sono autori di un lavoro disturbante e dalle atmosfere cupe, che ben si addicono alle descrizioni di torture e supplizi riversati in lingua madre sui malcapitati ascoltatori.
Kadotetut è un disco che esige comunque la massima attenzione anche per altri motivi, oltre a quelli costituiti dell’immaginario costruito dai suoi autori.
Il death-doom dei Vainaja non mostra alcuna propensione melodica, andando invece ad attingere dal versante più tradizionale ed occulto del genere e rivelandosi affascinante pur nella sua essenzialità.
Il convincente lavoro di scrittura trova i suoi apici nei due brani successivi all’intro (Väärän ristin valtakunta e Kahleiden kantaja) e, forse, il solo piccolo difetto ascrivibile al trio finnico è suo indulgere un po’ troppo, dopo l’ancor ottima Risti kädessäni, in tentazioni sperimentali in occasione delle due tracce conclusive, anche se pure in questi frangenti non si fanno certo pregare nell’elargire riff densi e avvolgenti a supporto di un grezzo quanto efficace growl.
Kadotetut è un lavoro ottimo e sufficientemente diversificato rispetto alle consuetudini del genere, meritandosi così l’auspicabile apprezzamento da parte degli appassionati e confermando la Finlandia come una delle nazioni guida del death-doom in questo momento.
Tracklist:
1.Lankeemus (intro)
2.Väärän ristin valtakunta
3.Kahleiden kantaja
4.Valon lapset
5.Henkikaste (interlude)
6.Verinen lähde
7.Risti kädessäni
8.Viimeinen tuomio
9.Kadotettu (outro)
Line-up:
Wilhelm “The Preacherman” – Vocals, Bass
Kristian “The Cantor” – Guitars, Vocals
Aukusti “The Gravedigger” – Drums, Vocals