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Recensione : Trancemission – Paranoia

Paranoia non lascia briciole di pane sul suo cammino, ed è facile perdersi fra i molti richiami a più generi, inglobati dal gruppo nella struttura dei brani.

Nuovo lavoro targato Pure Rock Records, costola dell’etichetta tedesca Pure Steel, dedicata alle sonorità hard rock e progressive.

Questa volta entriamo nella storia dell’hard rock germanico, terra da sempre molto sensibile alle sonorità hard & heavy con l’ultimo album dei rockers Trancemission, attivi come Trance dal 1979, ma dalla fine degli anni ottanta in pista con il nuovo monicker, con cui hanno licenziato cinque full length, da “Back In Trance” del 1989, fino a “Naked Flames” del 2012, ed ora tornati con Paranoia, lavoro in cui traspare l’anima eclettica del gruppo, tra hard rock classico, sinfonie metalliche e qualche accenno a sonorità più in linea con questi ultimi anni.
Dalle ritmiche variegate un buon approccio alla melodia e tanto hard & heavy, Paranoia risulta un lavoro ben fatto, costringendo l’ascoltatore alla massima attenzione, già dall’opener Queen Of The Night, una symphonic hard rock song, con tanto di voce operistica, è un attimo perchè un riff alla ZZ Top ci da il benvenuto in Killer, brano che richiama l’hard rock a stelle e strisce.
Altra canzone, ed atmosfere che cambiano ancora con Make Me Day, un brano heavy metal ottantiano, con un refrain irresistibile, ed il vocalist Lothar Antoni che ci delizia con un falsetto rubato alla disco music dell’anno del signore 1984.
Paranoia non lascia briciole di pane sul suo cammino, ed è facile perdersi fra i molti richiami a più generi, inglobati dal gruppo nella struttura delle songs.
Questo aspetto per molti può essere un pregio, ma rischia di indispettire gli amanti dei suoni classici, ancorati ai soliti clichè.
Il gruppo, che di esperienza ne ha da vendere , sembra non curarsene e continua a divertirsi, andando su e giù per gli ultimi decenni di musica rock, spuntano quà e là cori evocativi, ottimi brani dove l’anima acustica prende il sopravvento e attimi dove accelerazioni power ed una vena epica mischia ancora una volta le carte in tavola (Hey There Gipsies).
Lone Wolf è una semiballad dal sapore western, Jesus Christ torna a stupire con l’uso di tastiere sinfoniche e via così fino alla fine di questo album, che, sembra più una raccolta di più gruppi di generi diversi, che l’ultimo lavoro di una band che, forse nel voler stupire, perde leggermente in omogeneità.
Hanno ragione loro?
Beh, nella sua continua metamorfosi Paranoia piace, almeno se si hanno orecchie abituati a più sonorità, ed è per questo che consiglio l’ascolto a fans senza pregiudizi di sorta.

Tracklist:
1. Der Hölle Rache Kocht In Meinem Herzen
2. Queen Of The Night
3. Killer
4. Make My Day
5. Watch Out!
6. Paranoia
7. Hey There Gipsies
8. Lone Wolf
9. Jesus Christ
10. The Soil Of A Man’s Heart 11. Legal Highs
12. Rockin’ Is Ma Business
13. Diamond Pretty
14. Power Of The Heart

Line-up:
Lothar Antoni – vocals, guitars
Andreas Meyer – guitars, backing vocals
Alex Franken – drums
Joe J. Hagl – bass, backing vocals

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