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Recensione : Tornado – Black President

Fatevi investire dalla furia sleazy/thyrash di "Black President", secondo album dei Tornado.

Tornado – Black President

Tornado, tempesta, terremoto, tsunami: calamità naturali che devastano, dove l’uomo molte volte subisce, senza potersi difendere dalla forza della natura che ribellandosi, distrugge senza pietà, troppe volte umiliata dal menefreghismo di un’umanità ingorda e presuntuosa al punto di cercare di piegare ai propri interessi le uniche leggi immutabili.

In musica le calamità sonore equivalgono alle opere dei nostri eroi metallici: spesso si parla di generi estremi o sferragliante rock’n’roll, come nel caso dei Tornado, band di origine finlandese al secondo lavoro e dedita ad una riuscita commistione di thrash metal e street/punk, o sleazy/glam come piace definirla ai protagonisti di questo “tornado” musicale a titolo Black President.
Entrati nella “cantera” della Wormholedeath, ormai una piovra che con i suoi tentacoli pesca talenti in ogni parte del mondo senza sbagliare un colpo, la band di Tampere licenzia il suo secondo lavoro, successore del debutto “Amsterdam, Helsinki” uscito nel 2011 e prodotto da sua maestà Peter Tagtgren agli ormai storici Abyss Studios, in terra svedese.
Forte come detto di un’impronta rock’n’roll, la band riesce nell’impresa di risultare personalissima ed originale, una qualità che accomuna la gran parte delle band accasatesi presso l’etichetta nostrana, schiacciando il pedale dell”acceleratore a fondo corsa per non lasciarlo più, aggiungendo un’overdose di street/thrash e punk per dieci pugni che arriveranno tremendi lasciando l’ascoltatore inerme.
Sono enormi in questo album l’attitudine e l’impatto, doti essenziali per suonare questo tipo di musica, con il supporto di una prova tutta carisma del singer Superstar Joey Severance, tra vocalizzi ora in linea con il thrash classico, ora apertamente punkizzati.
Poco più di mezz’ora per farsi demolire da ritmiche velocissime sulle quali cui la coppia d’axeman rifila solos di pura dinamite, o per sbattere le capocce su refrain potenti come trombe d’aria che travolgono tutto e tutti.
Tra le canzoni di Black President una menzione particolare va a 911 First Responder, David and Goliath, uscita anche in formato video, World Pieces, a quel massacro sonoro intitolato Ghetto Wasteland, scarica di violento thrash metal dai rimandi old school, e la cover di Dark Desire, brano degli storici Loudness.
Death Angel e Anthrax che si alleano con i Warrior Soul e in un vicolo si scontrano con i L.A Guns, sotto l’occhio attento di un tipo che, testimone del pestaggio non divide, ma lascia che il massacro si compia: sul braccio ha un tatuaggio dei Sex Pistols.

Tracklist:
01 Black President
02 Flesh Crawling Nightmare
03 911 First Responder (FDNY)
04 World Pieces
05 T-Minus 10
06 Ghetto Wasteland
07 David and Goliath
08 Under the Crimson Moon
09 Stop the Madness (Part I and II)
10 I, Individual
11 Dark Desire

Line-up:
Superstar Joey Severance – Vocals
Tommy Shred – Lead Guitar
Tim Damion – Lead Guitar
Henry Steel – Bass
NikoMcNasty – Drums

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