iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999
Cerca
Close this search box.

Recensione : Thelegati – Zitto Chi Sape ‘o Juoco

Questa è la musica del diavolo, perciò bando alle le inibizioni, tirate fuori la voglia selvaggia di divertirvi e buttatevi quindi a capofitto su questo coinvolgente album.

Thelegati – Zitto Chi Sape ‘o Juoco

A Napoli il blues l’hanno nel sangue. non importa quanto si è bravi a suonare, non importa se il cantato in dialetto, chiuderà qualche porta alla band, e nemmeno credo che questi “cialtroni del blues”, come amano essere definiti, abbiano chissà quali traguardi prestigiosi da raggiungere: in questi otto brani di rock’n’roll, pregno di blues minimale si respira una sana voglia di divertirsi, tra tradizione partenopea e blues del delta, sanguigno, viscerale, da brividi.

La band nasce intorno al 2012, quasi per scherzo, il rock’n’roll è l’unico genere possibile per sfogare tutta la voglia di divertirsi dei componenti del gruppo e il dialetto napoletano l’unico idioma possibile per i testi.
Si comincia a suonare dal vivo ed in poco tempo il nome dei Thelegati si diffonde come un virus nell’area geografica attorno al Vesuvio: incidono due singoli ed arrivano alla firma con la Full Heads, nota etichetta discografica napoletana.
Zitto Chi Sape ‘O Juoco, prodotto da Alessandro Liccardo, chitarrista dei fenomenali Hangarvain, e da Alessandro Stellano, sprizza blues rock divertentissimo, dove si passa da brani dalle ritmiche moderne e colme di groove, come nell’opener ‘N’atu Paro D’ore, al rock’n’roll grintoso e colmo di feeling della elettrizzante Je So Cchiù Pazzo E Te, in cui i tasti d’avorio sorreggono la struttura di un brano sacrificato sull’altare del rhythm and blues, così come la seguente Staje Calmo.
Brividi nel ballatone Senza Paura: il sound si fa caldo, la voce sporcata da sambuca e tabacco viaggia su toni disperati facendo venir fuori il lato più serioso della musica del combo.
Ai piedi del vulcano si respira hard blues con il riff di ‘Na Nuttata Scetato e si mangia polvere proveniente da strade aldilà dell’oceano, con il southern acustico di Oh Babe, si passa alla pura jam da osteria con ‘O Pesce Và Caro, per arrivare alla fine di questo lavoro tutto sangue e feeling con Nun Tengo Genio ‘e Suná, altro bluesaccio, sporco e cattivo.
I Thelegati forse non si prendono troppo sul serio, ma la loro musica parla allo stomaco degli ascoltatori, il sound entra dentro e, come un uragano, gira vorticoso strapazzando e sballottando il corpo: d’altronde questa è la musica del diavolo, perciò bando alle le inibizioni, tirate fuori la voglia selvaggia di divertirvi e buttatevi quindi a capofitto su questo coinvolgente album., non ve ne pentirete.

Tracklist:
01. ‘N’atu Paro D’ore
02. Je So Cchiù Pazzo ‘e Te
03. Staje Calmo
04. Senza Paura
05. ‘Na Nuttata Scetato
06. ‘O Pesce Và Caro
07. Oh Baby
08. Nun Tengo Genio e Sunà

Line-up:
Danilo Cefri Di Fiore – Vocals, Guitars
Stefano Pelosi – Vocals, Bass
Rosario Morelli – Keyboards
CiroD’Ambrosio – Drums

THELEGATI – Facebook

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.
2 Comments
  • Avatar
    Alessandro Liccardo
    Posted at 11:41h, 07 Aprile Rispondi

    Per completezza d’informazione, la produzione artistica di questo disco è stata curata a quattro mani da me, Alessandro Liccardo, e da Alessandro Stellano.

  • Stefano Cavanna
    Stefano Cavanna
    Posted at 13:42h, 07 Aprile Rispondi

    Grazie per la segnalazione Alessandro, abbiamo provveduto subito a correggere.

Post A Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Kensington – Control

La band capitanata da Casper Starreveld ha creato un album che ha il destino già scritto prima di arrivare all’orecchio dei fans, una raccolta di canzoni pregna di atmosfere melanconicamente melodiche, con più di un riferimento al rock alternativo degli ultimi vent’anni, molto britannico concettualmente, ma assolutamente già sentito sui canali e radio specializzate in musica e cultura indie.

The Pier – The Pier

Per gli amanti del genere un album da ascoltare a più riprese, ed una band da seguire visto l’enorme potenziale artistico.

Somnium Nox – Apocrypha

Con coraggio e personalità i due musicisti australiani incorporano in un’unica opera quella che è stata l’evoluzione del genere dagli ormai lontani primi anni novanta