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Recensione : The Vickers – Fine For Now

The Vickers - Fine For Now: Scenario:sto sprecando l'ennesima mattinata nel mio ripetitivo lavoro ascoltando la radio senza neppure sentire cosa sti...

The Vickers – Fine For Now

Scenario:sto sprecando l’ennesima mattinata nel mio ripetitivo lavoro ascoltando la radio senza neppure sentire cosa stia trasmettendo quando dalla porta entra Simone,per cui pochi che non lo sapessero il boss incontrastato di questa ‘zine,e mi porta questo album da ascoltare dicendomi che aveva inocontrato il suo incondizianato favore. Io,per carità,mi fido ma metto su “Fine for now” distrattamente e continuo nella mia attività che consiste nell’andare avanti e indietro sistemando giornali.

Passano i minuti e comincio a sorridere e canticchiare,pur non avendo mai sentito i pezzi buttando li parole a caso, i Vickers hanno cambiato il senso della mia giornata e posso giurare che non capitava da parecchio tempo che una band vi riuscisse.
Ora,contravvenendo a quanto faccio di solito, dedicherò questa mia recensione alla descrizione di tutti,e dico tutti,i pezzi di questo album,se non avete tempo e voglia di leggerla problema vostro,mentre se avete deciso di continuare mi auguro che questo vi basterà a fare vostro questo disco,potrebbe cambiare giornata ed umore anche a voi.
Si comincia con la freschezza ed incisività di “They need to dance”,si prosegue con “You think i’m playing” che ricorda gli immensi Shins di “Chuttes to narrow” per poi passare a “Baby G” che apre il cuore con il suo incidere bluriano,un pezzo irresistibile che si canticchia sin dal primo ascolto.
“Chem dream” è in intreccio di spensieratezza e malinconia degna dei La’s,”These things come to an end” e “It’s all really mad” suonano pop e sostenute come nei migliori Housemartins.
“Wait me out” è il pezzo numero 7 lo stesso numero che portava sulla maglia l’immenso George Best (nonchè quella di mio figlio) ed è magica come una sua (loro) giocata.
“William” è puro distillato di perfida Albione,”David blame” ha la gentilezza agreste ed obliqua che avevano i Pavement ed i Sebadoh ed inoltre è splendida.
Chiude quello,che secondo me,è il pezzo più debole dell’album “A game for you to play” che infatti è “solo” molto bella.
Forse era solo che “Fine for now” era esattamente ciò che volevo sentire in questi giorni,ma lo ritengo uno dei dischi più belli che ho ascoltato nel 2011 e,se potete ritenerla un’iperbole,non fate altro che andarvelo ad ascoltare.

Info e contatti:
waww.thevickers.eu
waww.myspace.com/thevickersband

- The Vickers - Fine For Now

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