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Recensione : The Secret Tape – Archive 1

The Secret Tape - Archive 1: I The Secret Tape sono quattro ragazzi di Parma (Andrea Grandinetti, Lorenzo Belli, Alessandro Boschi e Massimo Bercella...

The Secret Tape – Archive 1

I The Secret Tape sono quattro ragazzi di Parma (Andrea Grandinetti, Lorenzo Belli, Alessandro Boschi e Massimo Bercella) con all’attivo un solo EP, “Nugae”, pubblicato nel 2009 sotto il nome di “The Unknown Pleasures”. Questi tre anni di assestamento e riflessioni, in cui sono cambiati nome e formazione del gruppo, devono aver fatto più che bene: “Archive 1” è infatti uno tra i dischi di esordio più originali e coinvolgenti usciti quest’anno, malgrado non abbia ancora attirato l’attenzione che merita.

Sonorità garage-rock (cantate ovviamente in inglese) degne di assolati skatepark nella periferia di Tampa o delle spiagge roventi di Miami, si sposano perfettamente con un indie contemporaneo di matrice britannica. Sono per lo più chitarre scatenate, una batteria sempre martellante, testi che sfiorano spesso il nonsense e una voce che regge il confronto con i vari Julian Casablancas e Andrew VanWyngarden a creare un’atmosfera di agitazione e divertimento che dura dai primi agli ultimi secondi di ascolto. Già prendendo in mano ed osservando il packaging del disco si percepisce la bontà e la modernità del lavoro: foto vintage e grafiche psichedeliche lo fanno sembrare la nuova rivelazione indie arrivata direttamente dalle coste d’oltreoceano o dalle strade londinesi. Questa ottima impostazione generale, confermata poi dall’ascolto del disco, è valorizzata soprattutto da un sound completo e ben strutturato, quasi del tutto privo di quelle ruvidezze che spesso caratterizzano i primi lavori di band emergenti.

Si parte subito con tre tracce tra le più catchy di tutto il disco: “Me you and Paul”, frenetica ed estremamente orecchiabile; “Paint”, più malinconica ma dal ritornello trascinante e “A light”, in cui il riferimento a gruppi chiave della scena indie internazionale come i Cajun Dance Party è evidente. Dopo un cambio di sonorità marcato in “Fireman” si passa a “Trends”, più movimentata e fresca. Dunque “1957” e l’atmosfera si fa più rilassata: come il titolo lascia intendere la traccia strizza l’occhio alle ballate lente di qualche decennio fa. Si sfiora invece il power pop in “Murky Murder” a cui segue “New year’s day”, ballata agrodolce sull’incredibile capacità di generare tristezza della festa di capodanno. Seguono “Offer of marriage”, l’allucinata e scanzonata storia di una proposta di matrimonio, e “Road to Paris”, simile alla traccia precedente ma dalle sonorità più cupe. A chiudere il disco “Albert”, una traccia trascinante dal testo ironico («I wanna play a song with you/ but not an indie one ok my friend?»)

Nonostante il gruppo faccia, in generale, dell’immediatezza il proprio punto forte (sono undici tracce, o meglio singoli, in neanche quaranta minuti di riproduzione) “Archive 1”, ascolto dopo ascolto, svela sfumature diverse e dimostra come il gruppo sappia spaziare efficacemente tra ritmi e stili differenti. Un esordio come questo, specialmente se contestualizzato nella scena musicale italiana, non può passare dunque sotto silenzio e, arrivato giusto in tempo per la bella stagione, merita di essere consumato avidamente.

01 Me You and Paul
02 Paint
03 A Light
04 Fireman
05 Trends
06 1957
07 Murky Murder
08 New Year’s Day
09 Offer of Marriage
10 Road to Paris
11 Albert

- The Secret Tape - Archive 1

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