La vera passione dei The Mugshots, oltre alla musica, è la criminologia; da essa hanno tratto il nome che in italiano è traducibile in “foto segnaletica”, e l’ispirazione per i loro testi dove vengono scandagliati i lati più oscuri della mente umana. Ma andiamo a descrivere ciò che i nostri ci forniscono a livello sonoro: i loro numi tutelari sono, per loro stessa ammissione, gli Stranglers dai quali hanno ricevuto consensi ed indicazioni, che loro dimostrano ampiamente nei sei brani di questo mini-CD.Tralasciando la prima e l’ultima traccia( si tratta infatti di una breve intro e di un altrettanto breve outro) ho gradito molto “Doctor is out” il pezzo più punk proposto, “195 Melrose Avenue” a mio parere il pezzo più bello dell’album nel quale i T.M. si propongono come una versione più grintosa e coraggiosa dei Depeche Mode per chiudere con ” Damsel of death” ???dove più marcata è l’influenza degli Stranglers. Come avrete facilmente intuito la band esibisce un buon sound punk/new wave spruzzato di elettronica mai invadente che, se non brilla per originalità, è indubbiamente sentito e ben eseguito.Per concludere citazione d’obbligo alla dimensione live del gruppo, talmente valida che l’ha portato a calcare le scene in compagnia di una punk bandleggenda quali gli U.K.Subs