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Recensione : The Bidons – Granma Killer!!!

The Bidons vi faranno alzare dai vostri comodi giacigli, vi faranno sorridere e ballare, magari simulando di suonare chitarre o batterie inesistenti, insomma, in poche parole, vi regaleranno attimi di gioia che cambieranno il senso delle vostre vuote giornate.

The Bidons – Granma Killer!!!

Non so che uso facciate voi del sacro demone denominato facebook : magari lo usate per postarci le vostre foto mentre mangiate un gelato in riva al mare, oppure lo adoperate per denunciare gli insanabili mali di questo triste mondo ormai alla deriva; per quanto mi riguarda ho ben altra idea sull’uso da farne, ed è quello di conoscere persone a me affini, pubblicizzare nel maggior modo possibile le recensioni ed i podcast che mi diverto a fare nonché promuovere il più possibile la nostra gloriosa In Your Eyes.

Ed è proprio grazie alla mefistotelica trovata di mister Zuckenberg che ho conosciuto questi cinque ceffi campani che rispondono al nome di Bidons e che nel 2012 si ostinano a suonare la musica più viva ed elettrizzante che mente umana abbia concepito: il garage-punk!
Prima della loro richiesta d’amicizia non avevo mai sentito parlare di loro e sapete che vi dico?
Vi dico che era una manchevolezza madornale perché i ragazzi non solo suonano quella cosa elettrizzante di cui vi parlavo poc’anzi ma lo fanno maledettamente bene e se, come è accaduto a me sino a pochi giorni orsono, non avete ancora avuto l’occasione di ascoltarli fatelo con assoluta sollecitudine.
Vi faranno alzare dai vostri comodi giacigli, vi faranno sorridere e ballare, magari simulando di suonare chitarre o batterie inesistenti, insomma, in poche parole, vi regaleranno attimi di gioia che cambieranno il senso delle vostre vuote giornate.

Se un neo si vuole proprio trovare a questo Granma killer!!!” è il fatto che duri troppo poco mentre il più grande merito che possa ascrivergli è che i sei pezzi originali suonano più convincenti delle due covers proposte, e le due covers sono Night time e Be a caveman!
Vogliamo allora parlarne di questi sei brani autografi?
Andate ad ascoltare 2009 o la canzone che dà il titolo all’album e ditemi se non vi ricordano il miglior garage revival degli eighties, quel suono così stimolante con il quale sono cresciuti gli eterni loser come il sottoscritto.
Un citazione a parte la merita però Wolves of saint august perché certamente non ho ancora deciso quale sarà la canzone che più mi ha colpito nel corso di quest’anno solare, ma sono certo che, in questa mia personalissima graduatoria un brano come questo figurerà certamente fra le primissime posizioni.
Volendo fare un sunto di queste disordinate e deliranti righe vi dirò che i nostri hanno il look giusto e un suono che coinvolge alla grandissima, non fare vostro questo album e, sempre che ne abbiate la possibilità,non farli suonare dalle vostre parti, potrebbe essere un errore del quale pentirsi amaramente.

P.S.: In pochi giorni ho avuto in sorte di ascoltare i Kaams e i Bidons e se qualcuno ha il coraggio di dirmi che il garage italiano non produce più nulla di eclatante, io lo cito in giudizio e non ci saranno Ghedini o Taormina che tengano, spero di essere stato chiaro…

Tracklist:
1.Out Of My Brain
2.Too Much Fun
3.2009
4.Night Time
5.Wolves of Saint August
6.Granmakiller
7.No!
8.Be A Caveman

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