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Recensione : The Assyrians – The Assyrians

Chi ha la pazienza e la, non sempre, buona sorte di leggere le mie recensioni avrà, ormai da qualche tempo, compreso quanto sia solito aprire le mie righe con tediose premesse.

The Assyrians – The Assyrians

Anche in questo caso, mie care anime pie, la premessa è doverosa in quanto la band in oggetto sta per uscire con un nuovo album (la data dovrebbe essere il 15 novembre e l’etichetta la prestigiosa Foolica Records) mentre il mini di cui sto per parlarvi ha sulle spalle già alcuni mesi.
Ma, il caso vuole, che gli Assyrians abbiano suonato in agosto nella nostra ridente cittadina e che, dopo la loro più che lodevole esibizione, si siano intrattenuti con lo “staff” della nostra fanzine.
Durante il corso di questo piacevolissimo incontro i componenti del gruppo si sono dimostrati persone molto socievoli e disponibili ed inoltre hanno gentilmente concesso questo mini album alla nostra attenzione dicendosi interessati ad un nostro sindacabilissimo giudizio.
Ed eccomi qui, con una quarantina di giorni di colpevole ritardo, a parlarvi della quattro canzoni d’esordio di questo mirabile quartetto.
L’inizio è davvero stupefacente, Moon happy monkeys and hope maniac ape è un pezzo davvero notevole tanto che il sottoscritto lo giudica in modo inappellabile la più bella pop song del 2013; avete presente quando Alex in Arancia meccanica, abbigliato in perfetto stile ottocentesco, tenta, con successo, di circuire due fanciulle con tanto di gelato?
Dice loro di seguirlo nella sua abitazione perché nel suo stereo sentiranno un suono che difficilmente potranno dimenticare (abbiate pietà di me ma ora su due piedi non ricordo l’esatta descrizione).
Ebbene voi inserite questo dischetto nel vostro lettore e potrete provar le medesime sensazioni, se poi come nel film riuscirete anche a fare dell’ottimo sesso a tre tanto di guadagnato, vi dico solo che si è sui livelli dei migliori Xtc,e gli Xtc sono fra i miei gruppi preferiti di sempre.
Proseguendo si ascoltano altresì la dolcissima My garden with statues of Em che tanto ricorda i pezzi magici che produceva alcuni anni orsono la Sarah Records, e non ditemi che non conoscete la Sarah Records e che nonostante ciò siete sopravvissuti a questo triste mondo; Farewell scarlet pimpernel dall’andamento leggermente psychedelico e dall’incidere beatlesiano o, dato che si parlava di Xtc, in odor di Dukes of Stratosphear, se non conoscete neanche loro mi spiace dirvelo ma questo triste mondo vi ha definitivamente sconfitti, per chiudere con Htrowyah atir che oscilla tra i Beach Boys di “Pet Sounds” e le ballate dei Kinks; riuscite a immaginare qualcosa di altrettanto allettante?
Inutile dirvi che la mia attesa per l’album di cui parlavo ad inizio recensione sia a dir poco febbrile perché, se tanto mi da tanto,entrerà di prepotenza nel novero dei miei dischi preferiti di questa annata.

1.Moon, happy monkeys & hop maniac apes
2.My garden with statues of Em
3.Farewell, scarlet pimpernel!
4.htrowyaH atiR

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