Se pensate che il grindcore sia un genere poco incline all’originalità e conservatore, allora ascoltatevi questo ottimo album, Antipodean Sickness, ad opera della misteriosa e poco incline a lasciare informazioni band australiana Tanned Christ.
Il quartetto proveniente dalla terra dei canguri (Sidney), crea questi diciassette minuti di grind intricatissimo ed originale, con un’attitudine alla musica che li avvicina al prog/alternative, ma assolutamente violento e devastante.
Ritmiche che definire complesse è un eufemismo, suoni di chitarra che a tratti ricordano i King Crimson dell’era Belew, e suoni creati per travolgere e stupire in un orgasmo di musica fuori dagli schemi.
La voce dal forte impatto hardcore, rende ancora più violenta la proposta del gruppo, formidabile in quanto a tecnica strumentale.
Non c’è una nota che non lasci esterefatti, come se i Primus si mettessero a suonare metal estremo (Insolvent Self e Global Priest).
Brani cortissimi, suonati a folle velocità o rallentati da brusche frenate che portano a ripartenze ritmiche esagerate, sono gli ingredienti che i Tanned Christ usano per stupire l’ascoltatore.
Non facile l’assimilazione di songs che rivoluzionano lo spartito, ma la durata minima porta sicuramente l’ascoltatore ad arrivare alla fine aspettando ad ogni nota una svolta repentina, una sterzata, un cambio di rotta, in grado di stupire ad ogni passaggio.
Enorme il potenziale apocalittico, al limite dello sludge, della debordante No Love Ever, uno dei brani più lunghi del disco, insieme alla conclusiva Prowler 2.
Peccato per le poche informazioni riguardo al gruppo, ma se riuscite a reperire l’album trovate dategli un ascolto, ne vale la pena.
TRACKLIST
Insolvent Self
Global Priest
Street Change
Antipodean Sickness
No Love Ever
The Call Of The Meat
Abscond
Monncalf
Prowler 1
Prowler 2
LINE-UP
DREW
PETE
CHRIS
IVO
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