Una cavalcata death metal/crust di ventitrè minuti, senza compromessi e dalle chiare influenze old school, questo è il nuovo ep dei brasiliani Subterror, realtà attiva in quel di Brasilia, capitale verdeoro e una delle metropoli più povere e violente del mondo.
Il trio, nato nel 2009, e protagonista di un demo e due split, nell’arco di sei anni, spara bordate death metal senza soluzione di continuità, che risultano ottime ed una vera sorpresa per il sottoscritto.
Antropomortum amalgama buone dosi di death metal scandinavo old school e crustcore, veloce e rabbioso, ma sempre imbrigliato in un sound che non perde mai le staffe, selvaggio e aggressivo, tra veloci sfuriate e rallentamenti, feroci ripartenze e riffoni oscuri e dalla tensione altissima.
Molto bravi i tre musicisti, di fatto, tre blocchi di cemento che compongono un muro estremo invalicabile, con Luan che urla tutta la sua rabbia su un tappeto di note pesantissime e dove il suo basso, alleato con la sei corde di Harry e le pelli di Samuel, va a formare questo assalto di puro dolore e odio.
I brani, pur avendo una media di breve durata, sono ben congegnati, così da esprimere tutto in pochi minuti, passando dal death metal classico al crust fino ad ottimi rallentamenti che la pesantezza del suono avvicinano al doom/death.
Le tracce migliori sono Pathos, Inconoclasta e Caminhando de um Inferno para Outro, che compongono la parte centrale del mini cd e con la loro violenza, unita ad attimi di metal estremo sopra le righe, alzano di molto la qualità di questo lavoro.
Se siete amanti del crust, primi Sepultura e death old school di matrice scandinava, avvicinatevi senza indugi a questo ottimo album, ne sentirete delle belle.
Tracklist:
1. O Vazio da Máquina
2. Estética do Fim
3. Pathos
4. Inconoclasta
5. Caminhando de um Inferno para Outro
6. Fanatismo do Pior
7. Apatia e Privilégio
8. Distopia
9. Escravo para Apagar meu Nome
Line-up:
Luan – Bass, Vocals
Samuel – Drums
Harry – Guitars