iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999
Cerca
Close this search box.

Recensione : Strider – The Black Lotus

Un intro strumentale dal sapore cinematografico ci introduce al nuovo Ep dei perugini Strider, band che, al death metal melodico di chiara matrice scandinava, aggiunge venature power.

Strider – The Black Lotus

I quattro pezzi racchiusi nel mini cd sono belli tosti, la band è da diversi anni che suona ed è ben rodata; Soilwork ed In Flames emergono un po’ da tutti i pezzi, ma si fanno apprezzare, specialmente nelle ritmiche, accenni al power di stampo tedesco che ricordano band come Blind Guardian e Grave Digger.
Buona la prova delle due asce e del vocalist Tk, con il suo growl death/thrash; il cantato melodico, presente in alcuni pezzi, ricorda quello di Speed Strid dei Soilwork, i brani sono tutti di ottimo
impatto, ma Horror Vacui e Bite The Bullet sono quelli che mi hanno maggiormente colpito. E’ innegabile come le band scandinave, apparse sul mercato discografico dalla metà degli anni 90’, abbiano influenzato le nuove generazioni e gli Strider la lezione l’hanno imparata eccome, regalandoci una ventina di minuti di buon death-power melodico; le basi poste con questo Ep sono senz’altro valide, non resta che attenderli alla prova del full-length.

Track list:
1.The black lotus
2.Hubris
3.Horror vacui
4.Dine in hell
5.Bite the bullet

Line-up:
Atoragon – guitars,vocals
Reanimator – drums
Lboldro – lead guitars
Thanatos – bass
Napalm – keyboards
TK – vocals

STRIDER – Facebook

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.
No Comments

Post A Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Kensington – Control

La band capitanata da Casper Starreveld ha creato un album che ha il destino già scritto prima di arrivare all’orecchio dei fans, una raccolta di canzoni pregna di atmosfere melanconicamente melodiche, con più di un riferimento al rock alternativo degli ultimi vent’anni, molto britannico concettualmente, ma assolutamente già sentito sui canali e radio specializzate in musica e cultura indie.

The Pier – The Pier

Per gli amanti del genere un album da ascoltare a più riprese, ed una band da seguire visto l’enorme potenziale artistico.

Somnium Nox – Apocrypha

Con coraggio e personalità i due musicisti australiani incorporano in un’unica opera quella che è stata l’evoluzione del genere dagli ormai lontani primi anni novanta