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Recensione : Stigmhate – The Sun Collapse

Un lavoro di respiro internazionale che sarebbe delittuoso ignorare per tutti gli appassionati della scena estrema.

Stigmhate – The Sun Collapse

Dopo un silenzio durato sei anni ritornano i vicentini Stigmhate e, a giudicare dai risultati, si può affermare cha l’attesa sia stata ampiamente ripagata.

The Sun Collapse è uno dei migliori album di black metal che mi sia capitato di ascoltare recentemente, grazie a una track-list priva di filler o brani fotocopia; questo è il grande merito di una band che, fatta propria la lezione dei Dark Funeral e degli altri gruppi svedesi, ne rielabora il sound in maniera del tutto personale e, con il supporto di una produzione che ne esalta le peculiarità, riesce a competere a livello qualitativo con dischi quali “Diabolis Interium” o “Attera Totus Santus”. Un’operazione, questa, che riesce grazie a una proposta che non mostra mai attimi di cedimento; ogni traccia è un assalto sonoro contraddistinto da una grande perizia strumentale oltre che dalla capacità di creare atmosfere oscure e maligne, senza far venire mai meno il fondamentale contributo melodico. Il membro fondatore e chitarrista Mike, qui si avvale delle corrosive vocals di Marco, capace di passare dallo screaming al growl nello stesso brano senza perdere un’oncia di intensità, oltre che di una base ritmica di rara efficacia. Considerando che lo stesso Mike è stato protagonista, quasi in contemporanea con la release degli Stigmhate, anche dell’ultimo splendido lavoro dei Valkiria, accompagnando Valkus con la sua chitarra, impressiona la versatilità di questo musicista nel cimentarsi con uguale disinvoltura in generi diversi tra loro, nonostante la comune appartenenza al versante più oscuro del metal. The Sun Copllapse è un concentrato di energia dalla durata di poco superiore alla mezz’ora, un minutaggio più che sufficiente per esaltare brani di valore assoluto come l’opener Throne of Eternal Flame, Charon (da vedere il relativo video), la meravigliosa Gathered of Isolation, Architect Of Fate e la (quasi) title-track Sun Collapse. Una citazione a parte la merita Luce, posta in chiusura dell’album, traccia nella quale la band si cimenta con la lingua italiana, facendo presagire interessanti sviluppi per il futuro. Un lavoro di respiro internazionale che sarebbe delittuoso ignorare per tutti gli appassionati della scena estrema.

Tracklist :
1. Throne of Eternal Flame
2. Charon
3. Gathered of Isolation
4. Sinless Progeny
5. Architects of Fate
6. Plenary Repulsion
7. In the Last Wake
8. Sun Collapse
9. Luce

Line-up :
Mike – Guitars
Claudio – Drums
Marco – Guitars , Vocals

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