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Recensione : SimÓn – The Inner Traveller

Gli olandesi SiMÓN si propongono come un’alternativa stimolante al post-metal più claustrofobico.

SimÓn – The Inner Traveller

Gli olandesi SiMÓN, giunti al loro secondo full-length, si propongono come un’alternativa stimolante al post-metal più claustrofobico.

I cinque di Rotterdam, con questo The Inner Traveller, paiono aver trovato il giusto equilibrio tra i diversi elementi che animano la loro musica, tra i quali ovviamente fa la parte del leone un post-metal/sludge che però, a differenza per esempio dei vicini di casa AmenRa, non porta alle estreme conseguenze le caratteristiche drammatiche ed il senso di incomunicabilità che è parte integrante del genere.
I SiMÓN mettono sul piatto un notevole gusto melodico che consente l’inserimento in maniera naturale di passaggi che talvolta li fanno apparire come una versione sludge degli Alice In Chains: anche se tale affermazione può apparire un azzardo, basta ascoltare la splendida opener Pilgrim Roads e l’altrettanto riuscita Atmosphere Condensed per captare un uso delle clean vocals che rimanda direttamente alla storica band di Cantrell.
Ma nel sound dei nostri confluiscono altre influenze più o meno dichiarate, come quella piuttosto prevedibile dei Mastodon, soprattutto a livello di attitudine, e riscontrabile in particolare nella volontà di non adagiarsi su un unico canovaccio sonoro, scegliendo invece di esibire un sound in costante divenire, progressivo nel senso più autentico del termine.
In tal senso la title-track rappresenta in maniera compiuta il trademark della band dei Paesi Bassi, con i suoi dieci minuti che rimbalzano tra la violenza controllata e non priva di una certa armonia della prima parte e le ariose aperture melodiche ed i ricami acustici che ne caratterizzano la fase discendente.
La più movimentata Medaillon e l’apparente tranquillità delle conclusiva Remains Of Bastille, squassata da vocals dolorosamente intense, chiudono senza alcun calo di tensioni un lavoro davvero riuscito.
I SiMÓN possiedono i numeri necessari per emergere in un settore complessivamente ben frequentato, grazie a pregevoli doti tecniche ed un songwriting sufficientemente vario e capace di aperture melodiche di ampio respiro, cosa tutt’altro che scontata in un genere normalmente contraddistinto da atmosfere pesanti, ai limiti dell’asfissia.
Davvero una piacevole sorpresa, per quanto in questo caso si parli di una band attiva già da diverso tempo ma oggettivamente sconosciuta fino ad oggi dalle nostre parti.

Tracklist:
1. Pilgrim Roads
2. Down In The Valley
3. Atmosphere Condensed
4. The Inner Traveller
5. Medaillon
6. Remains Of Bastille

Line-up :
Ilja Traas – Guitar/Vocals
Bart Heuts – Guitar/Vocals
Tijs Hop – Bass
Sjoerd van der Knoop – Drums
Theun Sponselee – Keys/Sounds

SIMON – Facebook

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