Quello di cui andrò a parlare è il nono album inciso in poco più di cinque anni dal musicista tedesco Marcel Offermanns, che per questo suo progetto solista ha scelto il monicker Shadow Man.
Animalista convinto, Marcel si dedica a questa sua attività musicale con l’intento sia di estendere agli ascoltatori la propria filosofia di vita, sia di raccogliere fondi che vengono poi integralmente destinati ad associazioni che si dedicano alla tutela dei diritti degli animali, particolarmente in paesi dove questi sono di fatto inesistenti o quasi; il tutto realizzato, ovviamente, in totale spirito DIY.
Dal primo album “Dark Tales” a quest’ultimo Veganity sono cambiate diverse cose, soprattutto a livello di stile musicale: se agli esordi Shadow Man era un progetto prevalentemente incentrato su un gothic doom plumbeo e dolente, in maniera progressiva si è aperto verso forme di metal più classiche fino a raggiungere le sembianze attuali, quelle di un rock/metal dal sentore ottantiano e decisamente più orecchiabile.
Gli stessi testi sono divenuti con il tempo più espliciti, facendo sì che l’intero pacchetto risulti più immediatamente fruibile e ciò è oltremodo comprensibile, viste le finalità che animano la vis compositiva del musicista tedesco.
Veganity, del resto, è un titolo che non lascia dubbio alcuno sui contenuti del disco: Marcel presenta ben quattordici brani con i quali riesce abilmente a toccare le corde di chi è sensibile al problema (e si spera anche di molti tra quelli che ancora non lo sono), grazie a liriche che sono più accorate che rabbiose e, sinceramente, sfido chiunque abbia a cuore la sorte di ogni essere vivente a non versare qualche lacrima ascoltando Living In This Hell On Earth e cantando il suo bellissimo e tragico ritornello (Living in this hell on earth / Your life has no meaning / You have never seen the daylight / Tell me what a life is worth / Is taste worth all the bleeding? / You will never see the sunrise or the sundown), pensando alle inutili ed atroci sofferenze alle quali sono condannati esseri innocenti, che hanno la sola colpa di essere oggetto di un business alimentato dall’egoismo e dall’indifferenza degli uomini.
Dal punto di vista strettamente musicale, Veganity è molto più brillante nella sua prima metà, che racchiude i brani migliori: oltre alla già citata Living In This Hell On Earth con il suo metal classico dal grande impatto emotivo, l’opener New Society, e le anthemiche Green Nation e Wordlchanger, anche se nella fase discendente si fanno apprezzare altre ottime tracce quali la wasp-oriented Easier As It Seems e la più dolente ed evocativa Perfect World, chiusura un lavoro che purtroppo in pochi vorranno ascoltare, spinti fin dal titolo a sorvolare il problema chiudendo gli occhi, tappandosi le orecchie e continuando imperterritamente a far finta di niente.
Va detto, per amore di verità, che Marcel / Shadow Man purtroppo non è un grandissimo cantante, pur essendo un ottimo musicista, ma francamente questo conta poco o nulla visto che la sua voce rappresenta, in primis, quella di chi soffre e non ha lo strumento della parola per descrivere al mondo l’orrore ed il dolore che prova, e mai come in questo caso si può dire che conta molto di più ciò che viene detto piuttosto che il come.
“The reason I dedicate myself to helping animals so much is because there are already so many people dedicated to hurting them” è una massima di autore ignoto ma che ben fotografa gli intenti di Shadow Man e di tutti coloro che si adoperano quotidianamente nella stessa direzione.
L’album, come tutto il resto della discografia, è scaricabile dal bandcamp del musicista di Aquisgrana sia gratuitamente sia, auspicabilmente, con un libero contributo in euro.
Tracklist:
1.New Society
2.Animal’s Liberty
3.Green Nation
4.A New Way
5.World Changer
6.Living In This Hell On Earth
7.I Need Shelter
8.Untouchable
9.Easier As It Seems
10.Let Go
11.We Can Change
12.Dancing Wolves
13.Fallout
14.Perfect World
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