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Recensione : Seven Witches – Rebirth

I Seven Witches sono un porto sicuro dove trovare le proprie sonorità preferite senza andare incontro a brutte sorprese, confermandosi come una certezza di un certo modo di suonare metal

Seven Witches – Rebirth

Gli americani Seven Witches, ormai al quindicesimo anno di attività e al nono disco, sfornarono all’inizio del millennio almeno quattro dischi, i primi, fatti di un buon heavy/power metal statunitense (specialmente “City Of Lost Soul” del 2000 e “Xiled To Infinity And One” del 2002) furono album di un certo spessore, che andavano a dichiarare battaglia al symphonic metal europeo, all’apice del successo in quel periodo.

La band del chitarrista Jack Frost ha avuto inoltre la fortuna di annoverare tra le proprie fila, nel corso degli anni, fior di musicisti e vocalist,che si sono succeduti nei vari album, come Wade Black, Alan Tecchio, James Rivera, Mike Lepond, Joey Vera, tanto per citare i più conosciuti.
Tornano dopo “Call Upon The Wicked” del 2011, ed il nuovo lavoro, senza raggiungere il livello dei dischi passati, risulta comunque di buon livello: i brani tendono tutti ad un ritmo cadenzato, meno metal e più hard rock, oserei dire, nei quali il cantante Anthony Cross si trova a proprio agio possedendo una voce più impostata per questo tipo di suono.
Man in The Mirror, brano dal riff portante molto catchy, mette subito le carte in tavola, il suono della band si avvicina ad un hard rock cadenzato ma dalle ritmiche moderne, risultando comunque ben sostenuto, come in Nightmare Man, dove un buon assolo di Jack Frost ci riconduce su strade più metal.
Il chitarrista americano, vecchia volpe, sa come intrattenere, con pezzi immediati e comparsate della sua sei corde ad impreziosire le song come in True Blood e Head First e l’album scorre così, senza altri acuti, ma neppure cadute di tono; certo, la qualità dei primi album è lontana ma, per chi ama certe sonorità, i Seven Witches sono un porto sicuro dove trovare le proprie sonorità preferite senza andare incontro a brutte sorprese, confermandosi come una certezza di un certo modo di suonare metal.

Tracklist:
1. Man in the Mirror (Enemy Within)
2. Claustrophobic (No Way Out)
3. Nightmare Man
4. Stand or Fall
5. Murderer? (Hang ‘em High)
6. True Blood
7. Head First
8. Rebirth
9. Riders of Doom
10. Poison All the People

Line-up:
Jack Frost – Guitars
Ronnie Parkes – Bass
Johnny Kelly – Drums
Anthony Cross – Vocals

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