Nelle note che accompagnano il cd, i Sedia propongono una vera e propria dichiarazione d’intenti, in cui rivendicano testualmente: “poca cultura, poca idea e poco cuore; soprattutto materia e movimento”. Non volendo disquisire di cultura, ma prettamente di musica – sempre che non vi sia una stretta analogia fra le due cose – in queste sei tracce ho trovato sia idee che cuore, sia movimento che materia. Certo, i tre marchigiani propongono un prodotto ostico, strumentale nella sua totalità, ma hanno dalla loro una tecnica invidiabile e una chiarezza d’intenti stupefacente per un esordio. Personalmente prediligo i brani più diretti, quali “Stalker” e “Tadao ando”, nei quali ricordano i Jesus lizard, i Primus, gli Helmet più ispirati o – perchè no – le nostre ‘glorie locali’ Cardosanto. Ulteriore punto a vantaggio di questo power-trio la giovane età: 22 anni e mezzo di media, il che non può che giocare a loro favore