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Recensione : Secret Symmetry – Emerge

Aspettando l'esordio sulla lunga distanza dei Secret Symmetry, godiamoci questo riuscito riassunto di una buona fetta del rock/metal di almeno tre decenni.

Nel panorama musicale si sono affacciate, nel corso degli anni, diverse band che hanno ottenuto un grande successo, molte delle quali poi sparite nel nulla, altre che invece hanno fatto scuola lasciando in eredità non solo opere bellissime ma tracciando una strada per i gruppi venuti dopo, creando in alcuni casi un genere oppure ponendosi come punto di riferimento.

Nel metal e nel rock, non solo i dinosauri settantiani possono vantare seguaci che hanno portato nel nuovo millennio la nostra musica preferita: lo dimostra questo ottimo Emerge dei portoghesi Secret Symmetry, con il loro dichiarato amore per due delle band che in questi ultimi anni hanno influenzato una marea di gruppi, ognuna nel suo genere, Alter Bridge e Dream Theater.
Ora vi chiederete cosa abbiano a che vedere un gruppo post grunge e la band sinonimo di prog metal: i Secret Symmetry riescono, con questi cinque brani, nell’impresa di amalgamare l’urgenza e l’appeal rock alternative della band di Myles Kennedy, con le digressioni e la tecnica del prog metal del teatro del sogno, confezionando un ottimo debutto, aggressivo, melodico, suonato alla grande e forte di una manciata di brani davvero belli.
Di nascita recente, la band di Lisbona firma per l’ottima Ethereal Sounds lo scorso anno, licenziando Emerge in questa primavera 2015, sotto la supervisione di Fernando Matias (già alle prese, tra gli altri, con i Moonspell), che si è occupato di produzione, master e mixaggio dell’album.
Ne esce un lavoro professionale e maturo, nel quale la band dimostra ancora una volta come bravura strumentale e belle canzoni vincono molte volte la partita contro l’originalità a tutti i costi, proponendo questo riuscito mix di rock moderno direttamente dagli states e prog metal oscuro ed intimista che ricorda molto l’album più sottovalutato ma, a mio parere bellissimo, nonchè metallico della band di James La Brie: “Train Of Thought”.
Trascinati (non solo) dal vocalist Pedro Nunes, sorta di Kennedy passionale e vario, i Secret Symmetry offrono brani che, pur mantenendo un’anima intimista di fondo, passano da ritmiche smaccatamente alternative (Broken Shards Of Glass) ed altri in cui la parte strumentale si riempie di ottime partiture prog (Curtain Call), metalliche, drammatiche e sempre dall’appeal altissimo (Boogieman).
Ottimo il lavoro della sezione ritmica, aggressiva ed elegante su Disarray And Silver Skie e non da meno quello di tastiere e chitarra tra melodie e fughe dall’ottimo impatto.
Gran bella sorpresa, i Secret Symmetry in futuro potrebbero regalare risultati clamorosi: aspettandone l’esordio sulla lunga distanza, godiamoci questo riuscito riassunto di una buona fetta del rock/metal di almeno tre decenni.

Tracklist:
1.Broken Shards Of Glass
2.Curtain Call
3.Boogieman
4.Disarray And Silver Skies
5.We Are Anonymous

Line-up:
Pedro Nunes – Vocals
Nuno Pereira – Guitars
Pedro Bendada – Keyboards
Carlos Matos – Drums
Antonio Freitas – Bass

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