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Recensione : S.f.d. – The Complete Works

La Into The Pit immette sul mercato, in doppio cd, tutta la discografia dei seminali thrashers australiani S.F.D.

S.f.d. – The Complete Works

Monumentale lavoro di riscoperta, da parte della In To The Pit Records, di tutto il materiale registrato da una delle band leggendarie del metal estremo nate nella terra dei canguri, i seminali S.F.D., che tra il 1991 e il 1993 regalarono una manciata di lavori, usciti per lo più in musicassetta, di thrash metal adulto, molto vario, al limite del crossover, amalgamando le influenze statunitensi (Metallica, Testament) con il thrash tecnico europeo, diventato di culto principalmente tramite l’immensa discografia degli svizzeri Coroner di Tommy Vetterli.

The Complete Works, come da titolo, raccoglie tutto il materiale composto dalla band di Morley, più un buon numero di materiale inedito, e le impressioni suscitate da questo tsunami di thrash metal è di una realtà parecchio avanti per l’epoca, specialmente se ne consideriamo la provenienza fuori dai circuiti abituali, protagonista di cavalcate metalliche straordinarie e mai banali, ritmiche che spaziano non lasciando grossi punti di riferimento e una buona dose di impatto e tecnica da vendere.
Rifatto il trucco, le canzoni esplodono in tutta la loro forza: gli S.F.D. sapevano maneggiare la materia con sagacia, e già dal primo demo si aveva l’impressione di essere al cospetto di una band sopra la media.
Chris Robson, via di mezzo tra Chuck Billy e James Hetfield, rappresentava il cantante thrash per eccellenza, Daryl Taveira al basso e Grant McKinnon alle pelli formavano una sezione ritmica da infarto, varia e tecnicissima, e le due asce Jax Murray/Paul Giltrow andavano oltre i semplici chitarristi di genere, sciorinando solos che richiamavano alla mente una svariata gamma di soluzioni, dal classic metal al prog , portando il gruppo a giocarsela qualitativamente con i nomi più importanti del panorama metallico mondiale, specialmente quelli più originali e all’epoca rinchiusi nella categoria del technical thrash.
Siamo nei primi anni novanta, il metal classico, gallina dalle uova d’oro fino alla fine del decennio precedente, sta per lasciare la mano, travolto dai nuovi suoni che come un terremoto raderanno al suolo palazzi edificati sull’hair metal del Sunset Boulevard e dell’heavy metal europeo, per lasciare spazio al grunge prima e al nu metal poi, solo contrastati dalla furia dei suoni estremi come death e black metal.
Il thrash, tra tutti i generi, è quello che da allora ha sempre fatto più fatica, (commercialmente parlando) essendo considerato dagli addetti ai lavori solo per le uscite delle band di punta, ma nobilitato nell’undergound, proprio grazie a gruppi come gli S.F.D.
Assolutamente da riscoprire per gli amanti del genere, The Complete Works non risulta solo la tipica raccolta retrospettiva di musica old school, ma è forte la sensazione, all’ascolto dei brani, di essere al cospetto di una band assolutamente attuale.

Track List:
Disc 1
1. SNAFU
2. Signs of Despair
3. The Saviour
4. Hairy Mammal
5. Hounds of Hell
6. Putrid Decay
7. Lassie Comes Home with an M16
8. Status:NIL
9. Disciplinary Lies
10. Non Compas Mentis
11. Legion
12. Dematerialize
13. Call Thunder
14. Man of War
15. Wasting of the Heroes
16. Boundary of Will
17. Before Dawn
18. Price to Pay

Disc 2
1. Hammer Down / Armour
2. Deceit
3. Eightfold
4. Jun Fan
5. New Order
6. I Will
7. Say It
8. Pariah
9. Never Be
10. Truth
11. The Fixer
12. Anthem
13. Always Look Behind
14. Destruction of the Youth
15. Griffins Tale
16. Go Your Own Way
17. Aoleon

Line-up:
Daryl Taveira – Bass
Grant McKinnon – Drums
Paul Giltrow – Guitars
Jax Murray – Guitars
Chris Robson – Vocals

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