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Recensione : Rublood – Star Vampire

Un mix di Marilyn Manson, Deathstars, Him, Poisonblack e tanto dark anni '80 è la ricetta proposta dai Rublood.

Rublood – Star Vampire

Dalle ceneri dei Darkstar nascono i Rublood, band dark industrial, creatura della notte in quel di Torino.

I vampiri piemontesi ci consegnano un buon album, molto “ballabile”, adatto per essere consumato nelle rockoteche tra una birra ed uno sguardo lascivo di qualche gothic girl.
Il disco, fin dal brano di apertura che dà il nome all’album, scorre senza grosse sorprese, specialmente per chi è avvezzo a queste sonorità, tra ritmi sincopati,synth, chitarre che non vanno al di là della ritmica e vocals dark. Spiccano, tra le altre, Through The Looking Glass, dove compaiono per la prima volta nel disco, ad accompagnare il cantato dark del vocalist Ruben Roll, vocalizzi cari al reverendo Manson, e Rainfall, con un giro di tastiera avvincente, che richiama anche nelle vocals Ville Laihiala e i suoi Poisonblack.
La cover Policy Of Truth non poteva che essere dei Depeche Mode e, va detto, riuscita molto bene, mentre Goth Love si distacca un pò dagli altri pezzi in virtù di un inizio da ballad
che sfocia in un pezzo cadenzato e una buona prova del singer; si ritorna a muovere il piedino con Ignition, ancora Manson oriented, così come nella conclusiva In Love We Trust.
Marilyn Manson, Deathstars, Him, Poisonblack, ma anche tanto dark anni ’80 è la ricetta proposta dai Rublood: se siete fans di queste band l’acquisto è consigliato.

Tracklist:
1.Star vampire
2.Heart
3.Trough the looking glass
4.Electro starfuckers
5.Rainfall
6.True blood
7.Policy of truth
8.Negative bride
9.Ignition
10.In love we trust

Ruben Roll – vocals,keys
Billy Russian – guitars
J.A.C. – guitars
L.Daniels – bass
Demon G – drums

RUBLOOD – Facebook

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