
THE QUEEN IS DEAD VOLUME 104 – Combichrist, Zu, Bass Communion, Lost In Exile
Combichrist, Zu, Bass Communion, Lost In Exile: partiamo dalla aggrotech per continuare con il jazzcore, l’astrattismo elettronico per finire con un poò di death
Nuova rubrica che ho lo scopo di parlare di dischi che sono degni di nota, in maniera da superare la solita figura trita e ritrita della recensione. Se un disco è in questa rubrica non è per sminuirlo, ma è per poter parlare di più cose contemporaneamente in maniera colloquiale ed aperta ai commenti e suggerimenti.

Combichrist, Zu, Bass Communion, Lost In Exile: partiamo dalla aggrotech per continuare con il jazzcore, l’astrattismo elettronico per finire con un poò di death

Azato, Ego Armando Paranoia, The Pax Side Of The Moon, Evil Dead: reggae, punk hardcore, ironia pop lombarda e poi thrash metal, tutto confusamente felice come al solito.

THE QUEEN IS DEAD VOLUME 102- Black Propaganda, We broke the weather, Origod, Shadow Witch, Arhat.

The Queen Is Dead Volume 101 – Sebastian Bach Ataraxia Monolith Grows!: tre recensioni in una volta sola.

The Queen Is Dead Volume 100: Vigil, Frank Never Dies, Ufomammut, Nulla+, Nagual Kyoto.

The Queen Is Dead Volume 89 : Enbor ArnasaMisanthropik TormentShores Of Null: Debutto discografico per questo progetto metal dai Paesi Baschi composto da un uomo solo ai controlli, Iñaki Espartza produttore ed ingegnere del suono ai Geure Gogoa Recording Studio.

Puntata tutta ligure o quasi con due gruppi che vi faranno aprire le sinapsi all’inverosimile. Si comincia con i FuFaZ Quartet e si sa dove si comincia ma non dove si va a finire. A seguire il duo dei Gotho, due personaggi ben noti nel sottobosco pesante italiano per un disco molto molto interessante.

Bellissima colonna sonora della prossima apocalisse da parte dei Black Lips, poi la colonna sonora dell’ultimo appuntamento con Micheal Myers, il ritorno dei fossanesi Flying Disk e l’ep di esordio dei romagnoli Arva Vacua.

Un nuovo ibrido musicale torna dal passato per merito di Desmond Doom, a cavallo di un surf e con i capelli cotonati. Si passa poi al massiccio southern metal dei Shoutgun Facelift e terminiamo con l’industrial electro rock di Raymond Watts.

Finalmente dopo lungo tempo torna un disco che fonde metal ed EBM, cattiveria metal e perversione elettronica da parte dei norvegesi Gothminster. Ottimo ritorno dopo dieci anni per il metal melodico degli svedesi Dragonlord. Arriviamo nella New York del 1981 con gli ottimi Them ed il loro nuovo disco, si chiude con il devastante death metal dei Faustian.

Dato che questa rubrica è dissonante per natura e ci piace abbinare cose profondamente differenti ecco cominciare con gli stupefacenti (molto presto) Duocane per poi passare al sacro thrash metal dei Sodom del disco dei loro primi quarant’anni. Si chiude con l’hardcore beatdown dei francesi Nothing To Lose.

Doom metal oscuro e ben strutturato con gli Avatarium guidati dal Candlemass Leif Edling. Passiamo poi al dark folk del cantautore italiano Nero Kane, uno dei nomi più interessanti del nostro sottobosco. In chiusura black metal e riti di magia nera con gli Stormruler.
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