iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999
Cerca
Close this search box.

Recensione : Pyre – Human Hecatomb

Un lavoro che non deluderà gli amanti dei suoni estremi old school, tornati definitivamente in auge anche per merito di band come i Pyre.

Ancora death metal old school, genere che negli ultimi tempi ha trovato una sorta di seconda giovinezza, con band talentuose protagoniste di ottimi lavori.

I Pyre sono russi (San Pietroburgo) e arrivano al debutto su Chaos Records con questo devastante album dal titolo Human Hecatomb.
La storia della band inizia pochi anni fa (2011) con un demo, prima di incidere un Ep l’anno dopo ed uno split nel 2013 con gli Entrapment.
Il loro nuovo lavoro convince non poco, le sonorità sono quelle leggendarie dei primi anni novanta, suonate con un impatto ed un’attitudine travolgenti.
Picchiano come fabbri, ed il loro album esplode dalle casse con una forza dirompente; stop and go a iosa, rallentamenti pesanti come macigni ed un growl potente, perfetto per il genere proposto, echeggiante come nelle produzioni di vent’anni fa: insomma i musicisti russi la lezione l’hanno imparata ed ora sono pronti per conquistare il mondo della musica estrema, tornata ad essere tiranneggiata dal vecchio e mai domo death metal.
Vi passeranno davanti tutte le band storiche del genere, dagli Entombed ai Dismember, per quanto riguarda la scuola nordeuropea, gli Obituary per quella statunitense, ma potrei nominarvene altre dieci almeno; non importa, l’importante è sottolineare la riuscita di un lavoro che entusiasma per impatto e attitudine, un piccolo mostro partorito più di vent’anni fa e tornato dopo un periodo di ibernazione a far danni, cominciando da dove le band madri avevano lasciato le prime distruzioni sonore a cui molti fan sono ancora legati.
La band ci sa fare con gli strumenti risultando una perfetta macchina da guerra, dalla sezione ritmica (Dym Nox, basso, voce e Kannib Maledic, batteria) alle due asce, che si lanciano in cavalcate elettriche e solos metallici come da copione (Fred Obsinner e Roman Rotten).
L’opener Merciless Disease e l’accoppiata Possessed / Flesh to Poles sono i momenti migliori di questo lavoro che non deluderà gli amanti dei suoni estremi old school, tornati definitivamente in auge anche per merito di band come i Pyre.

Track list:
1. Merciless Disease
2. Far Beyond the Unknown
3. Last Nail in Your Coffin
4. Possessed
5. Flesh to Poles
6. Under the Death Reign
7. We Came to Spill Thy Blood
8. Cursed Bloodline
9. Disturbia

Line-up:
Dym Nox – Bass, Vocals
Kannib Maledik – Drums
Roman Rotten – Guitars
Fred Obsinner – Guitars

PYRE – Facebook

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Kensington – Control

La band capitanata da Casper Starreveld ha creato un album che ha il destino già scritto prima di arrivare all’orecchio dei fans, una raccolta di canzoni pregna di atmosfere melanconicamente melodiche, con più di un riferimento al rock alternativo degli ultimi vent’anni, molto britannico concettualmente, ma assolutamente già sentito sui canali e radio specializzate in musica e cultura indie.

The Pier – The Pier

Per gli amanti del genere un album da ascoltare a più riprese, ed una band da seguire visto l’enorme potenziale artistico.

Somnium Nox – Apocrypha

Con coraggio e personalità i due musicisti australiani incorporano in un’unica opera quella che è stata l’evoluzione del genere dagli ormai lontani primi anni novanta

RIMANI IN CONTATTO

CANALE TELEGRAM
GRUPPO WHATSUP