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Recensione : Praise The Flame – Manifest Rebellion

Oscuro, maligno e radicato nell'old school di matrice scandinava, Manifest Rebellion chiarisce ed enfatizza la sua natura "evil", con una produzione vecchia maniera

Praise The Flame – Manifest Rebellion

In Sudamerica è fortemente radicata nell’underground, l’anima più estrema e nera del metal; death classico, brutal, grind e black metal si nutrono di giovane sangue portato da un buon numero di gruppi adepti all’oscura fiamma, che, imperterrita continua a bruciare.

Con i Praise The Flame si viaggia verso il Cile, precisamente nella sua capitale Santiago, per farci travolgere dal loro Death, dalle forti connotazioni old school, un’anima black metal e un concept dall’impronta anticristiana e satanista.
Licenziato dalla Memento Mori, Manifest Rebellion è il debutto del gruppo, sulla lunga distanza, prova che arriva dopo tre uscite minori (un demo, un ep ed uno split con i brutal deathsters Abrekadaver).
Oscuro, maligno e radicato nell’old school di matrice scandinava, Manifest Rebellion chiarisce ed enfatizza la sua natura “evil”, con una produzione vecchia maniera, che crea un alone di marcia putrefazione, un odore di zolfo penetra nelle narici, l’abisso da cui proviene si spalanca in tutta la sua terrorizzante oscurità, un antro infernale dove i tre demoni agli strumenti, sguazzano giocando con le anime dannate da loro possedute.
Dal primo all’ultimo minuto i Praise The Frame ci investono con il loro metallo estremo, nessuna concessione alla minima apertura, l’album nasce e vive nell’oscurità, tra ritmiche ossessive, solos lancinanti e growl demoniaco.
Un disco che nella sua interezza e se non si è fans accaniti del genere, risulta leggermente monocorde, a tratti sembra di sentire lo stesso brano, rischiando di perdere il filo conduttore di un’opera nera che ha nell’ottima Sepulchral Haze, il brano più riuscito dell’intero lavoro.
Le influenze, come accennato, sono riscontrabili nella scena scandinava e più precisamente in quella svedese di primi anni novanta, Manifest Rebellion risulta così una sufficiente prima prova sulla lunga distanza, buona se siete amanti del detah metal sepolcrale, asfissiante e dall’impronta satanista, lavoro assolutamente only for fans!

Tracklist:
1. Thanatognomonic (Intro)
2. Fire Forces of Hate
3. Manifest Rebellion
4. The Burial Urns of Grief
5. Sepulchral Haze
6. Endless Scourge
7. Venomous Tyranny
8. Rise the Witchpower
9. Cryptic Sovereign Death

Line-up:
Druaghonik – Drums
JJ – Vocals, Guitars
B.Nekroskull – Guitars (rhythm)

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