Piero Umiliani - O.S.T. Orgasmo questa pellicola è considerata uno dei vertici assoluti di quello che, con molta spocchia e approssimazione, è definito il cinema di genere italiano.
Orgasmo, o meglio Paranoia come avrebbe voluto intitolarlo il suo autore, è un film di assoluto culto uscito nel 1968 e diretto dal maestro Umberto Lenzi.
Questa pellicola, adorata dai numerosissimi estimatori del regista originario di Massa Marittima, ai quali mi pregio di appartenere, è considerata uno dei vertici assoluti di quello che, con molta spocchia e approssimazione, è definito il cinema di genere italiano.
Quelle pellicole, così suggestive, erano sempre suffragate da colonne sonore che rendevano il girato ancor più forte; cogliendo e sottolineando gli attimi salienti del film, dandogli ancor maggiore spessore e risalto. Fra questi veri e propri geni si può e si deve inserire il compositore e polistrumentista fiorentino Piero Umiliani che, per l’appunto, si occupò di creare le musiche che accompagnano e contrappuntano questo film.
A distanza di quattro anni dalla prima pubblicazione la Four Flies Records – vera eccellenza nelle ristampe di questo tipo di colonne sonore – reimmette sul mercato questo disco con una nuova e bellissima veste grafica. La scaletta si compone di sedici tracce ed è aperta da Fate Had Planned It So cantata dalla splendida voce della scozzese Lydia MacDonald.
A seguire vi sono strabilianti strumentali quali M18 (shake), M27 (psychedelic trap feat Alessandro Alessandroni!!!), M46 (hammond walzer), Seq.5 (rhythmical suspence), Seq.6 (psychedelic suspence), M19 (shake) e Seq.7 (pop jazz) frutto della creatività innata e fervidissima di Umiliani.
Inutile dire che, per chi ama questo tipo di suoni senza tempo, si tratti di un acquisto pressoché imprescindibile.
Luca, conosciuto come Il Santo, è un appassionato di musica, lettura e calcio. Il suo soprannome non deriva da motivi religiosi, ma è ispirato al personaggio Simon Templar interpretato da Roger Moore in una famosa serie televisiva. Gli piace ascoltare musica di ogni genere, dal rock al pop, e pensare con la propria testa. Apprezza sia l'aspetto sublime che quello terrificante della vita. Per quasi dieci anni ha gestito il miglior negozio di dischi della Liguria, "Distorsioni" a Varazze, che ha supportato la scena musicale underground. Partecipa al podcast "In Your Eyes" dove condivide le sue idee in modo schietto e sincero.
Nati a Vancouver, Canada, nel 2014, i Bad Beats hanno dato vita a una propria interpretazione infuocata del garage rock degli anni ’60, con tre LP pubblicati dall’etichetta tedesca Soundflat Records che mettono in mostra il loro sound.
Muck and the Mires hanno avvistato terra, seguiteli nella loro fantastica avventura perché il tesoro che celano dentro i loro pezzi è davvero scintillante e prezioso.
I Los Texao fanno rivivere, con grande maestria, un periodo davvero aureo della storia della nostra musica e, per quanto mi riguarda, è bellissimo perdersi in questo incantesimo.
Destroy All Gondolas Riverbero dell’Abisso: i Destroy All Gondolas sono il perfetto esempio di ossimoro in musica, visto che quanto si propongono di suonare è una miscela di surf e black/trash metal da loro stessi definita “black surf punk”.