iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999
Cerca
Close this search box.

Recensione : Perihelion – Hold

In poco meno di un quarto d’ora i Perihelion lasciano più tracce di quanto facciano certe band con interminabili sproloqui sonori

Dopo due album piuttosto recenti, l’ultimo dei quali (Zeng) risalente allo scorso anno, gli ungheresi Perihelion si rifanno vivi con questo ottimo Ep intitolato Hold (che in lingua magiara significa luna).

Per meglio inquadrare la band di Debrecen è bene riavvolgere il nastro, tornando ad inizio millennio a quei Neokrome con i quali il vocalist Gyula Vasvári e il batterista Barna Katonka hanno dato vita, per oltre un decennio, ad un’interessante forma di death black dai tratti atmosferici, fino all’incisione nel 2012 del loro ultimo album intitolato, appunto, Perihelion. Da qui ha preso vita l’omonima formazione che, pur mantenendo una base di fondo riconducibile al black metal, si è spostata decisamente verso lidi più progressivi, come già evidenziato nella recensione di Zeng.
Questo nuovo ep, uscito sempre sotto l’egida della francese Apathia Records, cancella qualsiasi pulsione estrema, portando le coordinate del suono verso una forma musicale sempre progressiva ma dal sentore più epico ed evocativo, esaltato dalla bella voce di Vasvári.
In poco meno di un quarto d’ora i Perihelion lasciano più tracce di quanto facciano certe band con interminabili sproloqui sonori: Feneketlen, Szárnyakon e Hold sono tre brani brevi, intensi e che si imprimono con un certo agio in testa senza stancare; in aggiunta, i nostri ci regalano una splendida cover di Sycamore Trees, tratta dalla colonna sonora di Twin Peaks composta dal maestro Angelo Badalamenti.
Una qualità eccelsa che compensa abbondantemente la poca quantità, per questa breve opera dei Perihelion, auspicabile antipasto di un prossimo lavoro che potrebbe farne definitivamente esplodere il talento: peccato solo per la scelta di esprimere i testi nell’ostica lingua madre, non tanto per l’effettiva compatibilità con il sound proposto, quanto per eventuali prospettive di commercializzazione del prodotto al di fuori dei confini ungheresi.

Tracklist:
1. Feneketlen
2. Szárnyakon
3. Hold
4. Sycamore trees (Twin Peaks cover)

Line-up:
Gyula Vasvári : Vocals, guitars
Barna Katonka : Drums,
Balázs Hubicska : Bass,
Krisztián Szabados : Guitars

PERHELION – Facebook

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Treni ad Altra Velocità – Intervista con Fabio Bertino

Una conversazione con Fabio Bertino, autore in tempi recenti di due libri in cui racconta le proprie esperienze di viaggio lungo il nostro paese, percorrendo linee secondarie o utilizzando per gli spostamenti solo i più “lenti” treni regionali.

Amarok – Resilience

La cifra compositiva degli Amarok è piuttosto personale in quanto, rispetto al più canonico sludge doom, la band californiana non teme di rallentare i ritmi fino a sfiorare un’asfissia scongiurata dal mood atmosferico e melodico che pervade buona parte di un lavoro riuscito come Resilience.

Abysskvlt – mDzod Rum

Gli Abysskvlt, con mDzod Rum, propongono un’opera di grande spessore, sia dal punto di vista spirituale che strettamente musicale, ma non si può nascondere che tali sonorità siano principalmente rivolte a chi possiede un’indole incline alla meditazione.

RIMANI IN CONTATTO

CANALE TELEGRAM
GRUPPO WHATSUP