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Recensione : Owen – Other People’s Songs

Owen lascia in bocca ancora una volta quel vecchio-nuovo gusto di bella musica.

Owen – Other People’s Songs

Mike Kinsella é un indie-aholic. Ovvero, una rara versione musicale di dipendenza dal lavoro, in questo caso creare melodie e divertimenti per appassionati di un certo suono indipendente americano, che ha deliziato serate e accompagnato lo sbocciare di amori giovanili a parecchie persone attualmente tra i venti e i quarant’anni.

Io me lo immagino chiuso in una stanza della piovosa Chicago (“At Home with Owen”, primo disco del suo progetto solista, uscito nel 2006) probabilmente un po’ annoiato o non ancora abbastanza occupato dai vari Joan of Arc, Owls, American Football, non totalemente soddisfatto dell’ultima strofa dell’ultimo disco “L’Ami du Peuple” (2013, vedere recensione de Gianluca Camogli su questo sito per togliersi la curiosità); così si ritrova in mano quasi per caso una manciata di dischi hardcore, pop punk o emo-core che hanno segnato la sua e nostra giovinezza negli anni ’90 … un nuovo-vecchio ascolto, quanti ricordi, senti che bello questo riff, così prende la chitarra in mano e il gioco é fatto.
Però nel frattempo ci siamo tutti invitati un’altra volta a casa sua e assistiamo alla trasformazione … I Promise Ring riscoprono una leggera vena country, i Depeche Mode si spogliano di quella patina dark, i Lungfish tornano giovani, The Smoking Popes non sudano piu (ma ancora ti propongono di dividere la coperta insieme), pure gli Against Me! perdono quella supponenza post-adolescenziale.
Come tutti i dischi di cover, anche Owen farà storcere il naso ai puristi, però le trasformazioni delle “canzoni degli altri” sono profonde e personali, non si tratta solo di un’incipriata nè tanto meno di una operazione riempi-scaletta (ha più canzoni Mike che Totti gol in serie A). Anzi, a me ha fatto venire voglia di andare a riascoltare i (bei) pezzi originali per controllarne somiglianze ed evoluzioni. E così il disco, fatto con ingredienti svariati, spaiati, quasi “rubati”, trova pure una coerenza e identità, una vita propria; Owen lascia in bocca ancora una volta quel vecchio-nuovo gusto di bella musica.

Tracklist:
1. Descender (Lungfish)
2. Girl in a Box (Blake Babies)
3. Some Kinda Angel (Mojave 3)
4. Forget Me (The Promise Ring)
5. Judas (Depeche Mode)
6. Just Like Them (ALL)
7. Borne on the FM Waves of the Heart (Against Me!)
8. Under the Blanket (The Smoking Popes)

Line-up:
Mike Kinsella

OWEN – Facebook

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