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Recensione : Out Of Time – Stories We Can Tell & More

Quella degli Out of Time è musica senza tempo che ha conservato negli anni tutta la sua carica evocativa.

Out Of Time – Stories We Can Tell & More

C’è in casa mia una vecchia musicassetta, una di quelle miste che si facevano tanto tempo fa: le si faceva in funzione propedeutica per chi non ascoltava altro che non fossero i grossi nomi del pop da classifica o del rock’n’roll da stadio.

A volte le si faceva anche per far colpo, per via di una presunta diversità culturale, su alcune componenti del sesso femminile e questa vecchia mista di cui parlo era stata fatta proprio a tale scopo e donata alla ragazza, ora donna che, bontà sua, ha deciso di vivere insieme a me.
Su quel supporto, che ora può sembrare desueto, c’erano i grossi calibri che mettevo sempre su ogni mixtape che si rispettasse (Joy Division, Xtc, Clash, Ramones, Stooges, Sonics etc …) ed assieme a questi mostri sacri c’era anche uno splendido brano di un gruppo italiano che mi avevano appena passato: gli Out of Time, quel brano era Take my time ed apriva l’album Stories we can tell.
Quella canzone mi colpì subito, era profonda ma orecchiabile, energica e poetica allo stesso momento, era una canzone adatta a finire su una compila destinata ad una persona verso la quale stava nascendo un sentimento.
Degli Out of Time si parlò parecchio, ed in termini assai benevoli, nell’anno d’uscita di questo album, il 1985, e i riferimenti che si fecero per far comprendere la loro proposta furono i Long Ryders, i R.E.M, i Flying Burrito Bros.e i Byrds; io, a distanza di anni, e dopo parecchi ascolti, aggiungerei di mio pugno la psichedelia crepuscolare dei primi Green on Red e la malinconia acida dei Thin White Rope.
Questa ristampa che viene proposta dai tipi di Area Pirata però non contiene solo l’album sul quale mi sono dilungato e che, sia ben chiaro, era composto da altre sette canzoni tutte altrettanto valide quanto quella che ho citato, ma anche di altri dieci pezzi fra inediti, destinati a compilations, allegati a fanzine e live.
Ed anche questi brani sono di assoluta eccellenza, basti ascoltare la riuscitissima rilettura di un super classico come A house is not a motel dei Love.
Come avrete ben capito, parlando degli Out of Time si parla di musica senza tempo che ha conservato negli anni tutta la sua carica evocativa.
E parlando di questo Stories we can tell & more si parla di una ristampa tanto bella quanto fondamentale.

Tracklist:
1.Take my time
2.When I will be gone away
3.One more chance
4.It’s only a song for you
5.I can ride
6.Bye bye friends
7.Brian’s black night
8.Thirthy days on the road
9.Time
10.Have you seen the light tonight
11.A house is not a motel
12.Walking in a spanish land
13.Untitled
14.Untitled #2
15.I can ride (live)
16.Bye bye friends (live)
17.It’s only a song for you (live)
18.Have you seen the light tonight (live)

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1 Comment
  • Avatar
    Guerrieri Gonzaga Luigi
    Posted at 08:27h, 04 Maggio Rispondi

    Tra le Bands che ho registrato nel mio studio MINIREC , gli OUT of TIME é stata la Band che più mi ha esaltato per la bellezza dei loro brani e per il modo d’esecuzione . A distanza di 35 anni, li riascolto ancora con piacere ed entusiasmo . Gigi Guerrieri , titolare dello studio Record MINIREC di Torino .

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