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Recensione : Obsidian Sea – Dreams, Illusions, Obsessions

Dreams, Illusions, Obsessions è un buon modo per scorprire una nuova band in un genere avaro di sorprese

Obsidian Sea – Dreams, Illusions, Obsessions

Uno sguardo sempre più approfondito sulla scena metallica bulgara, dopo realtà alle prese con il black metal e l’ hard & heavy, ci induce a rallentare il battito del nostro cuore, così come le bacchette sulle pelli ed immergerci nelle atmosfere messianiche della musica del destino con gli Obsidian Sea, band proveniente dalla capitale Sofia.

Il trio, dopo il primo demo targato 2010, si presenta con il secondo full length, successore del debutto licenziato tre anni fa ed intitolato Between Two Deserts.
Siamo al cospetto di un gruppo che fa del doom classico il suo credo: onirico, sabbathiano ed assolutamente old school, che nel genere significa zero sfumature stonerizzate, incedere lento, chitarroni heavy e voce cantilenate in odore di messa, nera come la pece.
In Dreams, Illusions, Obsession, il doom classico è onorato con buon impatto, le atmosfere rimandano ai gruppi storici che hanno fatto grande la musica del destino, partendo dai Sabbath per passare ai gruppi della Hellhound, la label tedesca che nel decennio degli anni novanta licenziò i capolavori di Saint Vitus, Count Raven, The Obsessed e Revelation.
Non ci si discosta dal sound classico, anche se i brani sono ottimi esempi di genere, con un’aura messianica che trasforma l’album in una lunga celebrazione del sound caro a chi al fato rende omaggio, lunghe e lente cantilene che la potenza di solos heavy ben incastonati nell’economia dei brani portano indietro nel tempo, così che dai novanta passare al periodo settantiano è un attimo.
La buona produzione, il cantato perfetto per il genere e due o tre brani davvero belli (Confession, Mulkurul e la conclusiva Somnambulism) alzano la media di questo lavoro, consigliato senza riserve ai doomsters dai gusti classici e vintage.
Dreams, Illusions, Obsessions è un buon modo per scoprire una nuova band in un genere avaro di sorprese, approfittatene.

TRACKLIST
1. The Trial of Herostratus
2. Confession
3. Child in the Tower
4. Mulkurul
5. The Fatalist
6. Somnambulism

LINE-UP
Bozhidar Parvanov – Drums
Anton Avramov – Vocals, Guitars
Ivaylo Dobrev – Bass

OBSIDIAN SEA – Facebook

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