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Recensione : Notturno – Inside

"Inside" è una gemma preziosa che deve trovare uno spazio doveroso affinché i Notturno possano emettere la propria luce all’interno di una scena underground quanto mai affollata e in cui, troppo spesso, ricevono spinte incomprensibili realtà musicali che non possiedono un’oncia del talento a disposizione di Vittorio Sabelli.

Notturno – Inside

A due anni dallo splendido esordio intitolato “Obsessions”, si ripresentano i Notturno, progetto di Vittorio Sabelli per il quale appare riduttivo circoscrivere l’attività al solo ambito metal, visto che stiamo parlando di un musicista di estrazione classica e con un passato rilevante nel jazz, ma capace di spaziare attraverso i diversi generi mantenendo sempre intatta un perizia esecutiva e compositiva appannaggio di pochi (basti rammentare anche quanto fatto in tempi recenti con Dawn of a Dark Age, Incantvm e A.M.E.N.). Quello in oggetto è per l’artista molisano l’incarnazione probabilmente più intima e sofferta, in quanto il depressive black viene approcciato nel suo versante più poetico e soffuso, facendo scaturire dal contrasto tra partiture a tratti definibili cameristiche e lo scream sempre lacerante di Kjiel (Eyelessight, Angor Animi) una gamma di sensazioni capaci di incidere in profondità.

“Inside” si estende per qualche minuto in più del precedente lavoro e, se possibile, appare ancor più dirompente dal punto di vista dell’impatto emotivo grazie a quattro brani (più intro strumentale) che avvincono e convincono facendo sprofondare l’ascoltatore in una dimensione altra, dove la disperazione e lo sconforto assumono una consistenza quasi fisica senza ricorrere, per assurdo, a soluzioni sonore particolarmente estreme. Infatti, Sabelli prepara il terreno alle sfuriate di matrice DSBM ricorrendo a strumenti acustici così come al suo amato clarinetto e il tutto scorre con una fluidità e un’intensità riscontrabili di rado; a dare un contributo importante alla riuscita dell’opera, oltre al sempre efficace batterista francese Aeternus (Sven Vinat), troviamo anche Davide Straccione, vocalist degli Shores of Null, che offre le sue calde tonalità clean in alcuni brani, tra cui “Once Again”, traccia che emerge per la sua bellezza in quanto di più immediata assimilazione, apparendo subito quale vero e proprio stato dell’arte di come il connubio tra l’afflato melodico e l’asprezza del black e dello scream portino il tutto su un piano che rasenta la perfezione.

“Inside” è una gemma preziosa che deve trovare uno spazio doveroso affinché i Notturno possano emettere la propria luce all’interno di una scena underground quanto mai affollata e in cui, troppo spesso, ricevono spinte incomprensibili realtà musicali che non possiedono un’oncia del talento a disposizione di Vittorio Sabelli.

2023 – Hypnotic Dirge Records

Inside by Notturno

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