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Recensione : Nordgarden – Dieci

Terje Nordgarden è un cantautore norvegese, folgorato sulla via di Springsteen al concerto di Valle Hovin ad Oslo nel 1993.

Nordgarden – Dieci

Nel 2000, spinto dal desiderio di avventura si trasferisce a Bologna, e da qui la sua storia si lega indissolubilmente con quella dell’Italia. E questo disco, Dieci, è un omaggio alla sua seconda patria. Nordgarden è un cantautore da strada, un busker con una grande profondità di composizione e di timbro vocale. Il suo strano accento sbilenco dà una ricchezza particolare alle sue canzoni. Questo disco è composto di covers di gruppi o persone che hanno avuto una grande importanza in questi dieci anni della sua carriera musicale in Italia.
L’inizio è stata la produzione, insieme a Paolo Benvegnù, nella caldissima estate fiorentina del 2002, dell’album “Terje Nordgarden” e poi tanti concerti e altri dischi.
Terje spazia tra folk, rock, pop e jazz con molta maestria e curiosità musicale. Addirittura nel 2008 incide un disco ad Oslo con i Jaga Jazzist, “Path Of Love”, che è anche il primo disco della sua etichetta GDN.
La produzione di Cesare Basile giova molto al disco; nel complesso qualcosa di davvero originale fatto da un cantautore di larghissime vedute, e capace di travalicare lingue e confini grazie ad una grande anima. Perchè è con l’anima che si fa la musica.

Dieci sono gli anni passati a suonare, e gli anni trascorsi a fare musica in Italia.
Dieci sono gli anni passati dal mio disco d’esordio, prodotto da Paolo Benvegnù in una caldissima estate a Firenze.
Dieci sono gli anni trascorsi facendo innumerevoli viaggi tra l’Italia e la Norvegia.
Dieci sono gli artisti che ho conosciuto e le amicizie che ho fatto lungo la strada, da Bolzano a Catania.
Dieci sono le canzoni in italiano scritte da queste persone meravigliose e la mia interpretazione di esse.
Dieci è un omaggio alla lingua, al canto e alla canzone italiana.
Dieci è un omaggio alla mia seconda casa – un paese pieno di contraddizioni – lo ami e lo odi – però si è creata una relazione che non si spezza più, siamo inseparabili ormai.
Dieci è un cenno verso la scena alternativa in Italia e le profondità del sottosuolo, che ci ha fornito spazi di respiro e di rifugio da una società sempre più superficiale e cinica.
Dieci è un ringraziamento a tutti voi che ho conosciuto in questo paese delle meraviglie, che mi avete ospitato in tutti questi anni, Dal cuore a tutti voi- un sincero grazie !

Tracklist:
1 La mia California (Iacampo)
2 La mia rivoluzione ( Marco Parente )
3 Invisibile ( Cristina Donà )
4 Cerchi nell’acqua (Paolo Benvegnù)
5 La canzone dei cani (Cesare Basile)
6 Miele ( Paolo Mei )
7 L’abbandono ( Gulino – Pipitone – Marta sui Tubi )
8 Dove mi perdo ( Grazia Di Michele )
9 La realtà non esiste ( Claudio Rocchi )
10 L’invasore ( Andrea Franchi )

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