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Recensione : No Strange – Mutter Der Erde

No Strange - Mutter Der Erde // Musica per menti in (continua) espansione

No Strange – Mutter Der Erde

Ricordo quand’ero bambino, sognavo una maglia e un pallon…ops non sono più al tempio e Genoa – Udinese è finita, uno a tre purtroppo.

Bene ricominciamo (cit. Pappalardo), ricordo quando, qualche annetto fa, feci il corso per ausiliario dei vigili del fuoco, in quel de Le Cappanelle in Roma, l’anno non lo cito per pudore, ma i più attenti lo dedurranno facilmente.

Nel silenzio della mia branda ascoltavo quello che restava (pochissimo) delle radio legate al “movimento”; ed in quel periodo passavano spessissimo il primo album degli Ozric Tentacles; per carità li apprezzavo molto ma il primo disco che comprai nella capitale fu Why Not? dei Bomb Disneyland!

Ho, impropriamente, citato il gruppo di Somerset perché è l’unica formazione che conosco realmente – insieme alla Incredible String Band – a ricordarmi i torinesi No Strange. Mi scuso quindi in primis con loro ed in secundis con i loro fans per quanto queste mie righe possano sembrare (sono) approssimative se non improprie; ma 1-2-3-4- i cretini vogliono saltare ancora un po’ – tanto per citare una delle band che più amo nell’intera storia del rock’n’roll – ed io sono un inguaribile cretino, anche se non andrò in paradiso. Ma veniamo all’album che, innanzitutto, esce in un magnifico formato vinilico ed una bellissima – psychedelica, copertina.

Le canzoni, anche se sarebbe meglio definirle fiabe, sono piene di suggestioni e sono supportate da testi belli ed evocativi. Se devo sceglierne una, la fiaba più bella di tutte, la mia scelta ricade su Stalattite, dove – opinione assolutamente personale – ci sono echi persino di Branduardi!

Sono un pazzo? Un posseduto? Un drogato?

Come direbbe Quelo certamente l’ultima che hai detto. Usando una felice espressione di Tiziano – tu sai chi sei – i No Strange non sono esattamente “la mia tazza di thé”, e molti saranno più precisi e professionali nel parlare di questo disco. Mentre chi li segue da sempre troverà in Mutter Der Ende ottime pastiglie colorate per poter rinfocolare i propri sogni in technicolor.

Beh sul disco è apposto il marchio Area Pirata – insieme a quello della Psych Out – e per me TUTTO ciò che fanno i fratelli pisani è bello e da supportare, incondizionatamente.

A proposito preparatevi alla ristampa deluxe edition degli Oxide Bolts, ne sentirete delle belle.

P.S.: Fare del citazionismo, in soldoni, fa fine e non impegna, mi si scusi ,anche di questo…

 

Track List
1) A Pelo d’Acqua,
2) Voyage Dans la Lune,
3) Stalattite,
4) Un Viandante tra le Stelle,
5) Madre della Terra,
6) Su di un Letto di Gerani,
7) Kilikia,
8) Hot Air Balloon,
9) Il Profumo del Bosco Alto,
10) In Pellegrinaggio alle Fonti di Orfeo
11) Ricamo Notturno,
12) Trasparenze e Suoni

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1 Comment
  • Avatar
    Salvatore D'Urso
    Posted at 16:29h, 07 Novembre Rispondi

    La citazione di “Cretin Hop” dei Ramones secondo me è azzeccatissima….anche perchè 40 anni fa saltavamo come cretini pure noi,ma adesso con i dolori della vecchiaia ci dobbiamo calmare,volenti o nolenti 🙂 🙂
    Scherzo,recensioni così sono perfette per inserire un po’ di ironia,mai prendersi troppo sul serio,ci mancherebbe…in bocca al lupo ! URSUS

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