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Recensione : Nightingale – Retribution

Ennesimo capolavoro dei Nightingale di Dan Swanö, un altro stupendo affresco di musica a 360° da parte del genio svedese.

Torna dopo sette lunghi anni dal bellissimo “White Darkness! , Dan Swanö con i suoi Nightingale, band fondata in compagnia del fratello Dag con la quale ha dato alle stampe sette stupende opere che omaggiano l’hard rock ed il neo prog britannico.

Non si può parlare della poliedrico musicista svedese senza sottolinearne l’importanza che ha avuto nella scena metal europea degli ultimi venticinque anni; visto il personaggio schivo e fuori da certi giochi di “palazzo” si potrebbe anche far finta che Edge Of Sanity, Nightingale, Bloodbath e le decine di band che si sono avvalse del suo talento, anche in veste di produttore, non siano mai esistite, ma ciò significherebbe oltraggiare la storia e disconoscerne la paternità sul del death metal melodico e, allora, è bene ripercorrerne la carriera, in modo che chi ne avesse ignorato l‘esistenza fino ad oggi si renda conto con chi abbiamo a che fare.
Dai primissimi anni novanta, con i grandi e mai abbastanza osannati Edge Of Sanity, Dan ha portato la sua musica costantemente un passo avanti agli altri, svoltando sempre dalla parte della qualità anche quando i tempi erano maturi per raccogliere un minimo di successo commerciale.
Nel 1994, anno in cui la band uscì con l’Ep “Until Eternity Ends” ed il capolavoro “Purgatory Afterglow”, il death metal melodico era ancora lontano dall’esplodere e le band che contribuirono alla nascita e allo sviluppo del genere aggiungevano sostanzialmente al sound elementi classici specialmente nei solos, che divennero sempre più melodici, accompagnati da ritmiche vicino al power.
Non gli Edge Of Sanity che, sotto l’influenza del loro giovane ma talentuoso leader, impregnarono il death estremo di suoni prog e dark (“Twilight”, “Black Tears”), addirittura stupendo tutti con il bellissimo “Crimson”, suite di quaranta minuti racchiusa in un unico cd, dove la band sviluppò le idee dell’album precedente unendo per la prima volta spirito prog, atmosfere dark e death metal per la prima volta creando uno stupendo affresco di musica a 360°.
Ancora una volta Dan prese subito dopo strade diverse, prima con il disco solista sotto il monicker Moontower (death e hard rock settantiano, a suggellare un altro capolavoro) ma sopratutto con il primo vagito dei Nightingale, “The Breathing Shadow”, del 1995; suonò poi con i Katatonia in “Tonight’s Decision” e produsse i primi due capolavori targati Opeth, tanto per nominare due band che molti idolatrano giustamente e che a Swanö devono molto.
Sono passati davvero tanti anni, dall’alba dei novanta, per molti un decennio poco generoso in quanto a proposte musicali (forse per i meno attenti), invece furono anni in cui da una parte l’esplosione del grunge, dall’altra la nascita del death melodico e sopratutto, nell’underground, del black metal, regalarono nuovi generi metallici e band straordinarie, molte delle quali ottennero un meritato successo.
Dan continua da anni la propria missione, lavorando per la sua band ma sopratutto per gli altri, contribuendo allo sviluppo della buona musica, che sia estrema o meno non importa.
Retribution è quindi l’ottavo album per i Nightingale ed ancora una volta Swanö regala grande musica, tra hard rock e prog, elegante, matura, una raccolta di brani stupendi dove la voce calda e profonda del musicista svedese alza chilometri di pelle d’oca, in un fiume di suoni che scorre tra bellissime parti tastieristiche, solos perfettamente incastonati nell’economia dei brani e soluzioni acustiche di rara bellezza.
Tutti i brani sono potenziali hit e trasportano l’ascoltatore in quel mondo ideale nel quale la musica si prende la scena e, libera da vincoli, può finalmente emozionare, far sognare e riprendersi il trono di più alta forma d’arte esistente, lontano da eccessi e personaggi di facciata dallo spessore di un foglio di carta velina.
On Stolen Wings, Lucifer’s Lament, Warriors Of Dawn impreziosiscono un album eccezionale, con il quale ancora una volta Swanö scende da un altro pianeta per donare ai posteri grande musica, lasciando ad Echoes Of A Dream il compito di salutarci.
Mentre il cd viene tolto dal lettore non si può che chiedersi quando ancora avremo la fortuna di ascoltare un’altra opera della band, o quale sarà la prossima mossa del genio svedese, con la sola speranza che passi meno tempo possibile.

Tracklist:
1. On Stolen Wings
2. Lucifer’s Lament
3. Chasing the Storm Away
4. Warriors of the Dawn
5. Forevermore
6. Divided I Fall
7. The Voyage of Endurance
8. 27 (Curse or Coincidence?)
9. The Maze
10. Echoes of a Dream

Line-up:
Dan Swanö – Vocals, Guitars, Keyboards
Dag Swanö – Bass, Guitars, Keyboards
Erik Oskarsson – Bass
Tom Björn – Drums

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Una risposta

  1. ciao Alberto, sono perfettamente d’accordo con la tua recensione ,tra le altre cose ho appena letto un altra recensione del magnifico album in questione che mi ha lasciato davvero perplesso… credo che questi recensori improvvisati dovrebbero prima di scrivere ascoltare un po’ di buona musica o forse dedicarsi direttamente ad altre attivita’… in ogni caso mi sono appena riascoltato ” invisible ” altra davvero ottima prova dei nightingale… volevo aggiungere purtroppo la non facile reperibilita’ di alcuni album dei nightingale anche per il prezzo definitivamente molto alto su alcuni titoli vedi “white darkness” o “nightfall overture”. Grazie per la tua recensione di qualita’, a presto, Alex Insurgentes.

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