Il combo veronese,arrivato al secondo album dopo “Acts Of Supremacy”, affila gli artigli e azzanna i nostri padiglioni auricolari con un buon lavoro, composto da brani di ottimo livello che vanno a formare un lotto imperdibile per gli amanti del genere.
Le band scandinave alle quali fanno riferimento i nostri sono gli In Flames di inizio millennio, quelli di “Reroute To Remain”, ed i Soilwork; I Neptune comunque hanno una loro marcata personalità e, soprattutto, grinta da vendere: il full-length risulta tosto dall’inizio alla fine, con undici song che non fanno prigionieri.
Buona la produzione che mette in risalto voce e chitarre e ottimi i singoli musicisti, in particolare il vocalist Mattia Nidini si rende protagonista di un’ottima prova essendo dotato di una voce riconducibile a Bjorn Strid dei Soilwork; l’impressione è quella di una band affiatata e sicura dei propri mezzi.
Anche in questo genere, ormai, non si inventa più nulla e allora ci pensa un songwriting ispirato a rendere il disco di turno un buon prodotto, con song riuscite come Of Courage and Honor, Lost in a Lie e la bellissima Last Silent Riot, brano dagli assoli di stampo classico dove i Neptune danno il meglio raggiungendo il picco dell’intero lavoro.
Altri brani dove troviamo chiare influenze Soilwork sono Renaissance e In Collision dove appaiono anche cori puliti i quali rendono i due brani tirati ma nel contempo iper melodici come il genere insegna.
Ottima prova dunque per la band veronese, il loro album si aggiunge alle bellissime uscite italiane di questo fine 2013, a conferma del fatto che, in ambito metal nella nostra penisola c’è davvero da andare a testa alta.
Tracklist:
1. Leaving the Organic Age
2. Of Courage and Honor
3. Lost in a Lie
4. Extinction
5. Last Silent Riot
6. Renaissance
7. Rampage of Vengeance
8. In Collision
9. Drifting
10. Future Deliverance
11. Healthy Downgrave
Line-up:
Francesco Adami – bass
Corrado Zoccatelli – drums
Claudio Giacometti – guitars
Mattia Filippi – guitars
Mattia Nidini – vocals