iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999
Cerca
Close this search box.

Recensione : Necroblaspheme – Belleville

I Necroblaspheme confermano lo stato di salute di una scena transalpina, che negli ultimi anni ci ha regalato gruppi di assoluto valore nei vari generi di cui è composto il mondo metallico.

Realtà estrema proveniente da Parigi, i Necroblaspheme confermano lo stato di salute di una scena transalpina che negli ultimi anni ci ha regalato gruppi di assoluto valore nei vari generi di cui è composto il mondo metallico.

Il gruppo è attivo dall’inizio del millennio, perciò si parla di una band con alle spalle esperienza ed attitudine, acquisita in quattordici anni, ed una manciata di lavori partendo dal demo d’esordio del 2001, dal primo full length dell’anno dopo (“Introducing Pure Violence”) e continuando con “Behind the Line” ( demo del 2005), il secondo album “Destination: Nulle Part” del 2008 e l’ep “XXVI: The Deeper, The Better” di quattro anni fa.
Tutto rigorosamente autoprodotto come abitudine del gruppo, il nuovo lavoro è un ottimo esempio di death metal feroce, aggressivo e dalle atmosfere oscure.
Moderno e perfettamente prodotto, Belleville, ha nell’alternanza di furiose parti death e decadenti rallentamenti doom il proprio punto di forza, siamo nel mondo oscuro dove abitano Morbid Angel, Vader e Asphyx, il tutto riprodotto da un sound perfettamente inglobato nel nuovo millennio e reso ancora più feroce da un mood di estrazione black preso in prestito dalla demoniaca scena polacca.
Di non facile assimilazione, Belleville cresce con gli ascolti, diabolico, tragico ed infernale, pregno di un’atmosfera soffocante che si respira ad ogni nota, disturbante e malevola, così da far risultare, questa raccolta di brani, un inno blasfemo alle nefandezze della natura umana.
Ottimamente suonato, l’album viaggia tra sfuriate metalliche e claustrofobici vortici putrescenti e malati, i Necroblaspheme sono maestri nel creare morbose atmosfere nere come la pece, con il growl di Yann a decantare orribili visioni gore/evil.
Nelle parti veloci e devastanti la sezione ritmica la fa da padrone (Gautier al basso e Olivier alle pelli) con l’accoppiata Lychar/Hugo colpevoli di taglienti e corrosivi riffoni ultraheavy e l’album complice un suono nitido, pur nella sua oscura e blasfema natura, risulta un bel sentire.
Nel suo complesso Belleville esce dalle casse come un monolito di musica estrema, i brani si susseguono elargendo blasfemia e ferocia con le ottime Le discours du bitume, feroce e demoniaca, Two Trees (DeadWood) e The Grande Boars Haunting a trainare l’ottimo lavoro elargito dalla band transalpina.
Siamo nel death metal più oscuro e l’album non può che essere consigliato agli amanti del genere, che scopriranno un’ottima band ed un lavoro affascinante, suonato e prodotto alla grande e dalle ottime atmosfere, dategli un ascolto.

Tracklist:
1. Rempart
2. Le discours du bitume
3. How Did We Get There
4. Two Trees (DeadWood)
5. Hyperspace
6. Waiting to Exhale
7. Freed
8. The Grande Boars Haunting
9. Gouffre
10. Such a Lot

Line-up:
Gautier – Bass
Olivier – Drums
Lychar – Guitars
Yann – Vocals
Hugo – Guitars

NECROBLASPHEME – Facebook

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Kensington – Control

La band capitanata da Casper Starreveld ha creato un album che ha il destino già scritto prima di arrivare all’orecchio dei fans, una raccolta di canzoni pregna di atmosfere melanconicamente melodiche, con più di un riferimento al rock alternativo degli ultimi vent’anni, molto britannico concettualmente, ma assolutamente già sentito sui canali e radio specializzate in musica e cultura indie.

The Pier – The Pier

Per gli amanti del genere un album da ascoltare a più riprese, ed una band da seguire visto l’enorme potenziale artistico.

Somnium Nox – Apocrypha

Con coraggio e personalità i due musicisti australiani incorporano in un’unica opera quella che è stata l’evoluzione del genere dagli ormai lontani primi anni novanta