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Recensione : Michael Khill – Infierire sul malessere

Debutto discografico per il mostro musicale chiamato Michael Khill, un concentrato di deathcore, hardcore, crust, metal, grindcore e anche beatdown.

Michael Khill – Infierire sul malessere

Debutto discografico per il mostro musicale chiamato Michael Khill, un concentrato di deathcore, hardcore, crust, metal, grindcore e anche beatdown. “Infierire sul malessere” è composto da otto tracce che devastano tutto, con un cantato in italiano che veste benissimo l’aggressione sonora del gruppo modenese.

Il gruppo nasce nel 2019 a Modena da quattro musicisti provenienti da diverse esperienze nell’underground locale, Alex Roveri ai testi ad alla voce (Ex Terror Operation), Davide “Dino” Guidetti alla chitarra (ex We Sink), Giacomo “Fanto” Donati al basso (ex Hatred, ex Demiurgon, ex Unbirth) e Alessandro “Ghost” Cavazzuti alla batteria, esperienze messe a frutto al meglio in questo disco, otto tracce di lotta contro il disagio e contro tutto ciò che ci fa male.

Il disco ha una forma musicale moderna e molto fresca, ma le sue origini partono dagli anni ottanta e novanta dell’hardcore punk nostrano, l’urgenza è la stessa guidata dall’esigenza di gridare e di fare musica contundente. La produzione del disco, di Luca Incerti batterista dei WEL gruppo pop punk di Modena, a Bologna è davvero molto puntuale e valorizza molto il calibro tecnico del gruppo. I Michael Khill riescono nella difficile impresa di mettere assieme le istanze moderne del deathcore, del beatdown e dell’hardcore metallico con le cose più vecchie del quale discutevamo sopra. Il risultato è molto violento e colpisce nel segno molto bene, fondendo generi diversi che sotto le loro mannaie diventano tutti funzionali al loro suono.

Per fare un esempio nel loro suono c’è anche molto del migliore death metal, e addirittura in uno dei pezzi più veloci del disco, “Perizia asettica”, fanno capolino anche gli Slayer tirati al massimo. Bisogna anche fare un passaggio sul cantanto in italiano che rende moltissimo e fa diventare ancora più coerente il tutto, e non è affatto un freno per una possibile fruizione da parte di ascoltatori di altri paesi, anche perché ormai un traduttore è alla portata di tutti, mentre un inglese cantato male o masticato sarebbe assai peggio. Il disco non ha avuto una gestazione facile, avendo dovuto produrre e registrare anche alla distanza causa pandemia.

Il processo è stato articolato e anche un pò tribolato, ma il risultato è eccellente. Questo disco è un unicum in Italia, un grandissimo esempio di crossover fatto con qualità e grande conoscenza dei generi,  “Infierire sul malessere” mostra cosa sia in grado di fare un gruppo italiano amante dell’hardcore punk degli ottanta e novanta con una cassetta nuova di attrezzi musicali moderni, ed è davvero un gran sentire. Direttamente nel novero dei milgiori dischi italiani estremi e si può scaricare gratuitamente.

Infine merita qualche riga il nome del gruppo che si rifà a Michael Hill, un uomo al quale uno sconosciuto infilò nel cranio un coltello con una lama di 20 cm, e il nostro sopravvisse senza nemmeno un’infezione, ma non potè più usare il braccio sinistro, ma guadagnò fama imperitura entrando nel Guinness Book of World Records per il più grande oggetto umano mai rimosso da una testa umana.

Michael Khill

Tracklist:

1.Fulcro Dell’Agio 01:19
2.Bisogno 03:02
3.Perizia Asettica 02:41
4.Torcicollo 03:20
5.Frecce 03:09
6.Coscienza Del Male 03:20
7.Ghetto 03:05
8.Crepe 02:46

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