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Recensione : Mentally Defiled – Aptitude For Elimination

I Mentally Defiled sono una macchina thrash old school perfettamente oliata e preparata per fare male

Mentally Defiled – Aptitude For Elimination

Anche se ormai sempre più spesso capita di scrivere di band e album commercialmente importanti, il vento che soffia tra le righe dei vari articoli e generi trattati dalla nostra webzine è quello che spira, ribelle, tra le ombre di città e paesi dove musicisti sconosciuti ai più (anche per chi ha familiarità con la musica trattata), rendono il mondo musicale più interessante e meno sottomesso alla tirannia del music business.

Nel metal, a mio parere, il senso di underground è ancor più accentuato, divenendo di per sé un genere difficile da digerire, un labirinto formato da decine di sottogeneri che alternativamente trovano improvvisi sbocchi commerciali per poi tornare altrettanto repentinamente nell’oblio.
Il thrash metal è, per antonomasia, il genere più politicizzato tra quelli nati dal ventre dell’heavy metal classico, punkizzato negli anni ottanta sopratutto per quanto riguarda l’attitudine e l’impatto, ignorante per molti, spettacolare per altri, specialmente quando è suonato alla velocità della luce ed animato da uno spirito da scontro frontale contro tutto e tutti.
Dalla Grecia arrivano questi ottimi thrashers, al secondo lavoro sulla lunga distanza, cinque anni dopo l’esordio “The Thrash Brigade”, e si mostrano una macchina oliata e preparata con cura per far male, molto male.
L’approccio old school al genere non impedisce ai Mentally Defiled di sciorinare una prova entusiasmante, almeno per chi predilige il metal sparato e d’impatto, suonato alla grande da un quintetto sul pezzo in tutti i suoi componenti, molto speed nell’approccio: una musica contro, una rabbia mai doma che esce dalle note del disco con una forza sorprendente.
Atene brucia, sotto i colpi di un’economia al collasso, ormai attanagliata dai mille problemi di un popolo fiero, abitante della culla culturale europea: ci sono diversi modi per non accettare tutto questo ed uno di questi è la musica, meglio se violenta e devastante.
Non c’è nè per nessuno, l’album parte con Reanimated to Mosh, intro che ricorda lo Psycho di Hitchcock, ed inizia il massacro, sotto i colpi speed/thrash del gruppo che non molla di un attimo la presa che ci attanaglia lo stomaco, colpendoci ripetutamente al volto con bordate micidiali (Aptitude for Elimination, Fashion Victim, Thrash ‘Till Afterlife), una cura a pugni e schiaffi, frustate estreme di notevole spessore, un’aggressività dirompente, che non si placa, portata avanti da ritmiche inumane, anthem da macello live (The Family, Beyond Redemption e la dichiarazione di intenti Soldiers of Underground).
Non vi rimane che cercare questo bellissimo lavoro, uscito da un pò ma che merita di essere scoperto, specialmente se siete fan del thrash old school, prima però prendetevi un appuntamento con l’ortopedico, non si sa mai…

Tracklist:
1.Reanimated to Mosh
2.Aptitude for Elimination
3.Fashion Victim
4.Forced to Obey
5.Thrash ‘Till Afterlife
6.Retro Nerd
7.The Family
8.Beyond Redemption
9.Merchants of Hope
10.Soldiers of Underground

Line-up:
George – Bass
George – Guitars
Alex – Guitars
IronBeast – Vocals
Maelstrom – Drums

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