Marco Pagot e Alessando Antonel sono i Maya Galattici e hanno alle spalle lo stesso passato musicale (in quanto entrambi suonavano negli ormai sciolti Chinaski). Nell’inverno del 2010 si rinchiudono nel Garage Studio (Conegliano) e ne escono dopo più di un anno con nove canzoni (Analogic Signals From The Sun): i Maya Galattici sono pronti per debuttare.
L’album apre con The Girls Are Waiting, delicata e vivace canzone, dalle ritmiche borbottanti e dai cori caldi (che sanno contemporaneamente di Sigur Ros e deserto americano) e prosegue con Green Green Town che, subito dopo, ricordando Dave Gahan nel cantato, rilassa con le sue melodie morbide e fresche. Mechanical Cock mette in gioco un briciolo di introspezione in più, rapendo totalmente l’ascoltatore con la sua melodia (e i suoi ritornelli) mentre Our House Is Burning Down This Summer, più sudata e calda, ipnotizza con le sue note. Sad & Tired, più briosa, delinea melodie un poco più difficili da digerire, lasciando poi spazio a Wake Up che, invece, tra suoni tenui e pacati, coinvolge maggiormente. Mrs Death, su chitarra acustica e pochi altri orpelli, guarda al passato senza mai inciampare. Infine, Razor Bird prosegue con il calore nelle vene prima di cedere il passo a Sweet Honey e alla sua conclusiva vivacità.
Il duo veneto, con i suoi 9 pezzi, sforna un disco gradevole. Le canzoni, sempre su toni pacati, semiacustici, venati di elettronica, non dispiacciono (ma, a volte, nemmeno esaltano). C’è una interessante passione per la psichedelia e per le sonorità sixties, nonché per il sound sudato e caldo del deserto. Un disco ben fatto, magari non essenziale, ma certamente piacevole.
Voto: 6,5
TRACKLIST:
01. The Girls Are Waiting
02. Green Green Town
03. Mechanical Cock
04. Our House Is Burning Down This Summer
05. Sad & Tired
06. Wake Up
07. Mrs. Death
08. Razor Bird
09. Sweet Honey