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Recensione : Ma.Ca.Bro -Mechanè

Ma.Ca.Bro -Mechanè : Una raccolta molto interessante ed intrigante, un lavorio sonoro e mentale che non è facile da trovare di tale livello.

Secondo disco per i Ma.Ca.Bro, al secolo il duo Stefano Danusso e Cristiano Lo Mele il chitarrista dei Pertubazione, intitolato Mechanè. I due musicisti vantano una lunga militanza sulla scena musicale italiana, e si sono incontrati all’inizio degli anni duemila grazie al musicista Totò Zingaro e da quel momento hanno cominciato a collaborare componendo colonne sonore molto valide come “La passione di Anna Magnani” di Enrico Cerasuolo, “Manuale di storie dei cinema” di Stefano D’Antuono e Bruno Ugioli,“Linfe” di Lucio Viglierchio, “Incontro con le macchine” di Alessandro Bernard,“Phonetrip” di Moomie.

Il loro percorso sonoro continua con questo disco che si intitola programmaticamente “Mechanè”, parola che in greco antico stava ad indicare un macchinario composto da bracci di legno e corde che serviva agli attori del teatro per simulare il volo degli uccelli.

In questo ambito sta a significare l’unione fra umano e macchine, dove l’umano è rappresentato dalle due chitarre del duo Ma.Ca.Bro che si incontrano con le programmazioni sonore delle macchine, dieci pezzi sono tratti dalle loro collone sonore e altri sono invece inediti, e queste musiche vanno benissimo per lo scorrere dei nostri pensieri.

Lo stile musicale dei Ma.Ca.Bro è un insieme di solide composizioni minimaliste, dove la colonna portante è la melodia che viene portata dal suono gentile e dolce delle due chitarre, che dettano la linea alle macchine che sono la sezione ritmica di questi pezzi. Il risultato è molto piacevole ed etereo, ci si sente alleggeriti ad ascoltare questi pezzi che sono composti da menti musicali che hanno ben preciso cosa vogliono fare e soprattutto cosa vogliono far nascere nel cervello dell’ascoltatore, immagini come fosse un film, ora in bianco e nero ora a colori, nitido o sfocato.

La produzione è molto buona e mette in risalto la varietà e la capacità musicale di creare tantissimo attraverso pochi elementi, in un gioco sonoro di rimandi e di dialoghi fra i vari elementi musicali che creano un intreccio musicale molto interessante e molto cinematografico. In molti film che vediamo prestiamo poca attenzione alle colonne sonore e questo è sia un male che un bene; un male perché a volte ci perdiamo dei pezzi che sono bellissimi da ascoltare anche senza le immagini come in questo caso, a volte è un bene perché non li notiamo essendo inseriti così bene nella narrazione da essere inseparabile da essa.

Una raccolta molto interessante ed intrigante, un lavorio sonoro e mentale che non è facile da trovare di tale livello.

 

Ma.Ca.Bro

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