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Recensione : Luctus – Ryšys

Un black dalle sfumature thrash ed una spiccata propensione a sfornare buone linee melodiche, sepolte da un drumming martellante, è tutto ciò che ci si deve attendere da questo disco e non è affatto poco.

Probabilmente sarò fortunato o forse particolarmente ben disposto verso il genere, fatto sta che il materiale che viene proposto a In Your Eyes, riguardante black metal band provenienti da svariati angoli del pianeta, si sta rivelando negli ultimi tempi costantemente di buona qualità.

Evidentemente c’è poco da inventare in uno stile musicale che, dopo la sua esplosione negli anni novanta, era già stato definito morto e sepolto dai molti detrattori: la verità è che la maggior parte di chi lo suona oggi lo fa con cognizione di causa cercando di conservarne lo spirito originario senza sacrificare, nel contempo, la tecnica musicale e la resa sonora.
Tocca oggi, quindi, ai lituani Luctus proporre un’interpretazione del black sufficientemente ortodossa quanto efficace; del resto la band in questione non è alle prime armi, essendo nata circa un decennio fa come progetto solista di Kommander L., e questo Ryšys (“connessione”) è il suo terzo lavoro su lunga distanza in una discografia ricca comunque di altre uscite dal minutaggio ridotto.
Un black dalle sfumature thrash ed una spiccata propensione a sfornare buone linee melodiche, sepolte dal drumming martellante di Kingas, è tutto ciò che ci si deve attendere da questo disco e non è affatto poco.
Brani trascinanti, nei quali le chitarre di Šatras e Blakulla riescono a ricavare passaggi di grande intensità, sia quando devono inseguire il furioso blast beat sia quando i tempi si rallentano, si susseguono per una cinquantina di minuti davvero convincenti, in grado di evocare malignità senza dover ricorrere a particolari stratagemmi, sfruttando al meglio il ringhio velenoso di Kommander L.
Difficile trovare una traccia debole e così pure una che spicchi nettamente sul resto della tracklist: per gusto personale prediligo, per le ottime linee melodiche, Šmėkla, Bedvasiai e NKRKTHRSS, ma non sottovaluterei neppure l’impatto di due rocciosi espiodi black’n’roll quali K.B.M.B. e Kažkur kitur.
Niente di nuovo sorto il sole ? Certo, ma Ryšys è comunque un buonissimo lavoro che conferma, oltretutto, un certo fermento nella scena metal dei paesi baltici.

Tracklist:
1. Šmėkla
2. K.B.M.B.
3. Kvantinis šuolis
4. Bedvasiai
5. Jie
6. Kažkur kitur
7. NKRKTHRSS

Line-up:
Kingas – Drums
Blakulla – Guitars
Šatras – Guitars
Kommander L. – Vocals, Guitars, Bass

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