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Recensione : Lizard Queen – Third Eye

Prendete gli Electric Wizard, aggiungeteci molto acido ed un'oscura psichedelia anni settanta, ed il gioco è fatto.

Una lenta ed incessante discesa verso un baratro che non è molto lontano, ma siamo al buio e non lo vediamo.

Da Gorizia arriva il secondo espisodio discografico per questo gruppo fondato da un membro dei Deep.
Stoner oscuro, psichedelico e lo-fi, minimalità che si insinuano dentro di noi.
Il disco è un continuo crecendo di situazioni drogate ed immagini confuse, un dolce viaggio, accompagnati dal magister Lizard Queen.
La prima prova era già molto buona ed introduceva il loro suono, mentre questo disco approfondisce ancora di più il discorso, arrivando a picchi o bassezze, quale sia la scelta, davvero notevoli.
Il gruppo è ancora inaspettatamente senza contratto, e sta cercando di collaborare con qualche etichetta underground di buona volontà.
Third Eye è in download libero, in modo da raggiungere il maggior pubblico possibile.
Sinceramente non ricordo tanti gruppi che sono in grado di operare un muro del suono così acido e continuo. Prendete gli Electric Wiazard, aggiungeteci molto acido ed un’oscura psichedelia anni settanta, ed il gioco è fatto.
Un gruppo da tenere d’occhio e da sentire tossicamente in loop.

Tracklist:
1. Khan
2. Little God
3. A Big Mountain
4. Buddhadharma
5. Kiss the Lizard
6. Monolith
7. Silver Spoon
8. Fleshy Nautilus
9. Summer of the King
10. Daughte of the Mercury
11. Rising
12. Lotus of Destruction

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