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Recensione : Lightning Bolt – Fantasy Empire

I Lightning Bolt sono un duo, fanno rumore come lo farebbero i Grateful Dead se fossero metallari, sono di Providence, Rhode Island e la loro mente è controllata da qualcosa che giace in fondo all'universo, qualcosa che Lovecraft conosceva molto bene.

I Lightning Bolt sono una gematria musicale, una lama di Hattori Hanzo che taglia la foglia in due, un vento fulmineo che solleva le nubi e scatena il rumore.

I Lightning Bolt fanno rumore, lo creano in maniera matematica con equazioni che volano sulle nostre teste, impiegano quattro anni delle loro vite per creare questo gioiello che rappresenta la loro prima uscita su Thrill Jockey, Fantasy Empire.
Questo gruppo ha fatto molte cose importanti e rappresenta uno dei nomi più accreditati e seguiti del sottobosco mondiale.
Sesto album per questi ormai veterani e primo disco da cinque anni a questa parte, ed è un bene aspettare così tanto se il risultato è questo.
Il rumore regna sovrano, accompagnato da una concubina lasciva e spietata di nome furia, dando a Fantasy Empire un’impronta fortemente live, in modo da farci assaporare almeno in parte la potenza e la fantasia delle esibizioni dal vivo dei Lightning Bolt in mezzo alla folla, mai su un palco.
Personalmente li ho sempre considerati i Tool del lato rumoroso della forza, una corrente che trascina a fondo e tu ti lasci andare.
Come gli scrittori che amano il lungo periodare, o i pittori che si soffermano su un particolare, i nostri dipingono un affresco sonoro che non ha fretta di piegarci le ossa, poiché già ci soggioga.
Questo disco ha un cabotaggio fisico, una portata, una quantificazione di pressione per metro quadrato.
Chippendale e Gibson usano anche registrazioni analogiche per farci sentire meglio la frattura che descrivono, quel dolore dell’uomo occidentale, la sua separazione dalla vita stessa. Alla fine il suono dei Lightning Bolt si potrebbe definire blues, poiché più che una consolazione è una constatazione di impotenza.
La sentenza arriva con una produzione ben precisa, con la registrazione strumento per strumento, per massimizzare il pandemonio e lo scopo viene centrato in pieno.
Si fa sesso con questo rumore, con questa inquietudine che parla della tossicità che ci scorre nelle vene, la colonna sonora verso lo schianto dopo una lunghissima caduta.
I Lighting Bolt sono un duo di persone che hanno un fuoco dentro che li consuma, e oltre alla musica Chippendale è un disegnatore di fumetti ed illustratore, e ha disegnato copertina ed interno dell’album oltre che splendidi fumetti, mentre Gibson ha la Drool, una compagnia di videogiochi che ha recentemente dato alla luce “Thumper” un titolo che merita molta ma molta attenzione.
I Lighnting Bolt sono un duo, fanno rumore come lo farebbero i Grateful Dead se fossero metallari; sono di Providence, Rhode Island e la loro mente è controllata da qualcosa che giace in fondo all’universo, qualcosa che Lovecraft conosceva molto bene.

Tracklist:
1. The Metal East
2. Over The River And Through The Woods
3. Horsepower
4. King Of My World
5. Mythmaster
6. Runaway Train
7. Let The Lantern Lit
8. Dream Genie
9. Snow White ( and The 7 Dwarves Fans )

Line-up:
Brian Chippendale – Batteria
Brian Gibson – Batteria

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