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Recensione : Levi – Poveroccidente

I Levi di Matteo Ferdinando Levi (con lui Damiano Cherchi e Mirko Amabili), dopo il debutto di tre anni fa (“Seguimi”), proseguono sulla strada intrapresa pubblicando il nuovo Poveroccidente. Il disco, composto da nove brani, si mantiene su binari alternative rock, facendo molta attenzione sia alla qualità della parte strumentale che a quella dei testi.

Levi – Poveroccidente

Aprono il lavoro le chitarre ariose e aperte dell’energica ed emotiva Embrione (a tratti vengono in mente i Dredg dei tempi migliori), seguite dalle chitarre acustiche e dagli arrangiamenti di tastiera di Poveroccidente.
Sublime Bellezza, ben più nervosa ed energica, sprofonda in melodie aggressive e viscerali, lasciando spazio al più composto (ma non meno teso) evolvere di Dente Perdente e al delicato svilupparsi in crescendo (molto coinvolgente la parte conclusiva) di Verso L’Alt(r)o.
Anima Vagante, tra morbidissimi momenti di calma, improvvise esplosioni e persistenti increspature di chitarra, avvolge con le sue dolci note, mentre Un’Altra Via, escluso il finale più vigoroso, accompagna con la sua sincera tranquillità, introducendo l’ancora più pacificatoria Perla.
, infine, chiude il disco mescolando ampi momenti di delicatezza ad altri di ruvida energia.

I tre Levi propongono un lavoro molto curato e ben studiato. I nove brani pubblicati, caratterizzati da un’ottima tecnica, buone scelte sonore e testi diretti e carichi di significato, scorrono veloci uno dopo l’altro, lasciando sempre una impressione positiva. Un disco interessante.

Tracklist:
01. Embrione
02. Poveroccidente
03. Sublime Bellezza
04. Dente Perdente
05. Verso L’Alt(r)o
06. Anima Vagante
07. Un’Altra Via
08. Perla
09. Legno

Line-up:
Matteo Ferdinando Levi
Damiano Cherchi
Mirko Amabili

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