l multi strumentista greco Dimitris Papadatos torna con il suo secondo album Ganja.
Quest’ultima spero sia nota a tutti, ma non è tanto il suo effetto psicotropo che dobbiamo prendere ora in considerazione, bensì il suo essere una pianta molto forte, quasi un benevolo parassita che cresce ovunque e ti può dare emozioni contrastanti, proprio come la vita. E la vita è la protagonista di questo disco, quello strano senso di non si sa bene cosa che ti prende quando vivi, e quando pensi alle cose passate.
Nella minimale ed affascinante musica di Ku c’è una fortissima malinconia pop, un sentire che arriva direttamente dai Beatles più depressi fino ad arrivare a Prefab Sprout o ai Cure meno appariscenti, e tutto ciò è riverberato molto bene nel disco. Diventa più che necessario anche tenere in conto l’ambiente nel quale nasce il disco, che è quello certamente non facile della Grecia di oggi, dove le speranze non stanno certo di casa, e dove la gente si deve pur aggrappare a qualcosa. Ganja è un ottimo appiglio, costruito da un musicista davvero versatile e che ci fa esplorare uno strano connubio di psichidelia pop, di tramonti viola e di serate a consumare suole sull’asfalto.
Il disco è soprattutto un racconto, una narrazione altra della vita di chi crea, ma è anche un paradigma delle vite altrui. La bellissima musica di Dimitris, che è un suono avvolgente, una versione calda e coinvolgente del progetto poetico dei Doors, è un piacere per le orecchie e per lo spirito, perché più che riscaldare il nostro cuore, ci consegna una bolla temporale, della quale possiamo fare ciò che vogliamo. Ganja è una sospensione del tempo e quindi della pena, una dolce e trasognata tregua nella guerra quotidiana. Rimane molto di questo disco, sopratutto il grande talento di questo musicista greco, che riesce tranquillamente a fare atmosfere che sembravano impossibili da incontrare nuovamente in questi tempi confusi.
Ganja è una delle cose più notevoli uscite ultimamente in campo psichidelico, ora sembra i Doors, poi un gruppo inglese anni ottanta novanta, poi spruzzi di Battiato ( citato tra le sue influenze ), e poi un cambio ulteriore, sempre fatto con classe e consapevolezza. Meraviglia.
TRACKLIST
1. A Happening
2. Hyacinth
3. Turque
4. Dry Dates
5. Spring Elevator
6. Olympic Complex
7. Oolong
8. Cypriol
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