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Recensione : Kafirun – Glorification Of Holy Death

Venti minuti di black metal direttamente tratto dalla scena scandinava dei primi anni novanta.

I Kafirun non arrivano dalle fredde lande scandinave, ma dal Canada, terra senz’altro non meno ricca di foreste e distese ghiacciate, luoghi dove evidentemente il male ha messo radici e Glorification Of Holy Death, primo Ep della band di Vancouver, è qui a dimostrarlo.

Il riffing secco, le sfuriate di gelido metallo nero e le ottime parti declamatorie dal piglio epico e oscuro, fanno parte del background dei Kafirun che non ne vogliono sapere di compromessi, sciorinando venti minuti di metal satanista direttamente tratto dalla scena scandinava dei primi anni novanta.
Con i Mayhem come virtuali padrini, il gruppo ha nelle atmosfere il proprio punto di forza, conducendo l’ascoltatore nei luoghi in cui l’oscurità è perenne e il male cova la sua nidiata malefica.
Luzifaust è un ottimo vocalist di genere, e si rende protagonista sia con lo scream demoniaco che nelle clean vocals dal tragico e disperato tono declamatorio capace di aggiunge pathos ai brani; Hanephi alla chitarra e la sezione ritmica composta da Hypnocrotizer al basso e Corpus Vile alle pelli frustano l’ascoltatore, creando un sound che nelle parti cadenzate offre puro terrore in musica, come nel brano migliore, Open Veins, posto in chiusura quale esempio del credo musicale di questi quattro demoni nordamericani.
Buon lavoro ed ottime premesse per uno sviluppo di carriera che potrebbe rivelarsi davvero interessante.

Tracklist:
1. Wings of Malevolence
2. Salvation Through Sin
3. Destruction of the Divine Self
4. Chaos Magnum Opus
5. Open Veins

Line-up:
Hypnocrotizer – Bass
Corpus Vile – Drums
Hanephi – Guitars
Luzifaust – Vocals

KAFIRUN – Facebook

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