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Recensione : Jules Not Jude – The Miracle Foundation

Questa seconda prova sulla lunga distanza della band bresciana è un disco pop orgogliosamente italiano ma del respiro indubbiamente internazionale.

Jules Not Jude – The Miracle Foundation

Lo sapevo ci sono ricaduto anche questa volta!
Prima di recensire questo album, peraltro con colpevole ritardo, mi sono andato a leggere le recensioni vergate dai miei esimi colleghi.

Facendolo ho tratto una considerazione piuttosto netta, sono tutti più giovani dei miei quaranta e passa anni, l’ho capito dalle influenze che citano nel descrivere i pezzi della band in oggetto, io userò altri termini di paragone citando gruppi ai quali son più legato:cosi è se vi pare…
Innanzitutto parlando di The Miracle Foundation bisogna doverosamente segnalare la produzione di Pier Ballardin dei R’s (ex Record’s) uno dei gruppi italiani che più mi sono piaciuti tra quelli usciti in questi ultimi anni: ricordo un loro live qui a Varazze con io e la mia compagnia entusiasti sotto il palco nell’indifferenza generale di un pubblico che attendeva una serata stile becero discotecaro all’aperto.
A mio modesto avviso la succitata produzione ha portato ai Jules Not Jude ulteriore verve visto che il loro sound sembra aver assorbito il meglio della band di colui il quale si avvalgono in sede di produzione.
Ma andiamo a scoprire cosa sa offrire il gruppo negli otto pezzi proposti in questo album la cui durata inferiore alla mezz’ora è quella che più si addice ad un disco di musica pop.
Si comincia con il bellissimo singolo Perfect Pop Song che mi ha ricordato gli Xtc più beatlesiani e anche la seguente Raise The Hood evoca la band di Andy Partridge ma nella sua versione più nervosa; proseguendo segnalerei la soave Martha, che evoca gli immensi La’s, Hazel, che rammenta gli House Of Love o, più in generale, le prime band che uscirono sulla Creation Records di Alan McGee, per chiudere con la malinconica Loons i cui accordi sembrano sprofondare dolcemente nella bruma autunnale.
In conclusione si potrebbe tranquillamente affermare che questa seconda prova sulla lunga distanza della band bresciana è un disco pop orgogliosamente italiano ma del respiro indubbiamente internazionale.
E, dato che anche l’occhio vuole la sua parte, merita una citazione particolare anche il bellissimo artwork che ne caratterizza la copertina.

Tracklist:
1. Perfect Pop Song
2. Raise The Hood (feat. Enzo Moretto)
3. Orphan
4. Martha
5. Waiting For A Lover-When Your Lover Is Another
6. Hazel
7. Loons
8. The Past

Line-up:
Simone Ferrari : vocals, acoustic and electric guitars, piano, and keyboards
Andrea Buffoli : electric guitars, synthesizer, backing vocals and sound fx
Mauro Parolini : bass, percussions, backing vocals and groove
Daniel Pasotti : drums, electronic drums, percussions and chains

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