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Recensione : Joey Cape – Stitch Puppy

Come sempe Joey scrive e canta benissimo e porta avanti una poetica ben precisa.

Nuovo disco solista e acustico per Joey Cape dopo “Doesn’t Play Well With Others” del 2011.

Questi anni non sono stati facili per il cantante dei Lagwagon. Il traguardo dei cinquant’anni è molto vicino, e tante cose sono successe, come la morte del suo amico fraterno Tony Sly dei No Use For A Name.
Spesso Joey pensa mentre compone o mentre suona a Tony, se gli sarebbero piaciute queste cose.
Il nome del disco viene da una bambola che ha dato a Joey sua figlia, una bambola triste, ma alla quale è molto affezionato. Tutto il disco è pervaso da una dolce malinconoia, come quasi tutti nei tre dischi solisti di Cape, o ancora di più nell’ultimo disco dei Lagwagon “Hang”. Ma questa tristezza ha comunque uno sbocco decisivo poiché Stitch Puppy“ nonostante tutto è un disco positivo, che comunica di farsi forza contro le tante avversità della vita.
Come sempe Joey scrive e canta benissimo e porta avanti una poetica ben precisa. Il disco è stato scritto in pochi mesi e regisrato in una settimana, come lo saranno le collaborazioni di Cape con altri musicisti per la suna nuova etichetta One Week Records.
Stitch Puppy è un grande album, che vede anche l’introduzione del piano e del cello, e collaborzioni con Chris Cresswell dei Flatlines, e Yotam Ben Horin degli Useless ID.
Il risultato è un ottimo disco pieno di grandi melodie, con un sapore terapeutico e di benessere, come un bel bagno caldo in una vasca.
Joey viene da una famiglia di musicisti e si sente, poiché padroneggia molto bene tutto.
Ci sono scelte da fare nella vita e sfide da affrontare, ma se si trova un momento per ascoltare Stitch Puppy si starà molto meglio.

Tracklist:
1 Me the Witness
2. This Life IS Strange
3. Gone Baby Gone
4. Spill My Guts
5. St. Mary’s
6. Broken
7. Cope
8. Faultlines
9. Moral Compass
10. Tracks

Line-up:
Joey Cape – Voce, Chitarra.
Brain Wahlstrom – Piano
Serina Chang – Violoncello.

JOEY CAPE – Facebook

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