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Recensione : Ideogram – Life Mimics Theatre

Un'opera entusiasmante nella quale vengono disintegrate barriere e valicati confini: il pianeta musica poche volte è apparso così florido e vitale.

Ideogram – Life Mimics Theatre

Questa è musica che va oltre le semplici etichette, è un’opera strabiliante edificata sull’altare delle sette note: symphonic, death, black, elettronica, si fondono per riversare sull’ascoltatore un uragano di emozioni da cui difficilmente si può evitare di uscirne, se non più ricchi, almeno consapevoli di aver ascoltato qualcosa di diverso nel panorama estremo attuale, pur con i molti riferimenti ai quali nel corso del lavoro si attinge.

Gli Ideogram, band milanese nata nel 2012, con all’attivo prima di oggi un Ep (”Raise The Curtain”), arrivano all’esordio sulla lunga distanza con questo meraviglioso, Life Mimics Theatre, sotto l’ala della WormHoleDeath e sbancano il tavolo con un album che è una sinfonia metallica pregna di digressioni elettroniche; l’estremo qui è di una teatralità disarmante, ogni passaggio costituisce una sorpresa, esaltante nel suo avvicendarsi di atmosfere tra chiaro e oscuro, stupendamente interpretato da una voce operistica che ammalia (Opera) e violentata da growl e scream di sicuro effetto (Kabuki, Grand Guignol).
Proprio l’alternanza delle voci, ormai un cliché abusato in più di un genere, in questo lavoro è usato in modo talmente perfetto da apparire una qualcosa di uso esclusivo degli Ideogram.
Incredibile poi come, pur parlando di musica dalla difficile catalogazione, il tutto risulti neppure particolamente ostico anzi, la forza di Life Mimics Theatre è proprio quella di riuscire a catturare immediatamente, specialmente chi è avvezzo ai generi che si succedono nell’ascolto dell’album, penetrando l’ascoltatore come un coltello nel burro.
Il singolo Falling Snow, Geisha For My Demons, il brano capolavoro Reflections, In A Cobalt Ocean (dove la band introduce delle ritmiche al confine del reggae di una genialità unica) sono i capitoli più significativi di un’opera entusiasmante nella quale vengono disintegrate barriere e valicati confini: il pianeta musica poche volte è apparso così florido e vitale.
In Death Is A Pregnant Of Life la band si concede un intermezzo recitato in italiano, quasi due minuti dove le emozioni lasciano spazio alla commozione, per la bellezza del testo e l’interpretazione straordinaria, tanto che pare davvero di essere in platea con lo sguardo e l’udito rapito dai due artisti protagonisti.
Life Mimics Theatre si avvia alla conclusione regalando le versioni acustiche di Invisible Again e Falling Snow, ancora emozioni che attraversano il nostro corpo e la nostra mente , provata da cotanta e sublime arte elargita a piene mani dal gruppo milanese.
Cala il sipario su un’opera monumentale, la gente abbandona il teatro, mentre sul palco i quattro musicisti assistono all’abbandono della sala e un ghigno compare sui loro volti … Geniali e diabolici.

Tracklist:
1. Life Is Pregnant Of Death
2. The Art Of Bleeding
3. Evil (In Her Hands)
4. Falling Snow
5. Trembling Hands
6. Geisha For My Demons
7. Invisible Again
8. Reflections
9. Rain Of Stars
10. I Am Candle
11. In A Cobalt Ocean
12. Death Is Pregnant Of Life
13. Invisible Again (Acoustic version) (Bonus track)
14. Falling Snow (Acoustic version) (Bonus track)

Line-up:
Opera – Voice
Kabuki – Growl, Guitars
Grand Guignol – Screams,Keyboards
Absurd – Bass

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