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Recensione : Hollow Haze – Memories Of An Ancient Time

Un lavoro mastodontico, non solo impreziosito dai bravissimi ospiti, ma composto da un lotto di brani spettacolari, melodici, potenti, epici, sinfonici, insomma il genere nella sua migliore veste.

I veneti Hollow Haze possono essere considerati ormai come una delle band trainanti del power metal sinfonico nazionale, essendo giunti in poco meno di dieci anni di attività al sesto full length.

Memories Of An Ancient Time è il secondo capitolo di una trilogia a sfondo fantasy iniziata con il precedente “Countdown to Revenge” e l’album che diciamolo subito, è bellissimo, porta con sé novità importanti.
Al microfono, dopo la defezione di Fabio Lione, splendido interprete sul precedente lavoro, la band ha scelto di non affidarsi ad un solo singer, ma ha lasciato a più voci il compito di raccontare la storia, aggiudicandosi le prestazioni di una manciata di vocalist eccezionali, sui quali svetta l’ugola d’oro del grande Mats Leven (Yngwie Malmsteen, Therion, Candlemass, solo per citare le band più importanti), aiutato in questa avventura dalla divina Amanda Somerville, da Rick Altzi (Masterplan, At Vance), dal nostro Ivan Giannini dei Derdian e Claudia Layline (Serenade).
L’album così è da considerare più una metal opera che il lavoro di una band classica, anche se il trio ufficiale composto da Nick Savio alla sei corde, Dave Cestaro al basso e Camillo Colleluori alle pelli è ben saldo al comando delle operazioni, regalando ai fan del power metal sinfonico un mastodontico lavoro, non solo impreziosito dai bravissimi ospiti, ma composto da un lotto di brani spettacolari, melodici, potenti, epici, sinfonici, insomma il genere nella sua migliore veste.
Produzione al top, cori che restano impressi all’istante, Memories of An Ancient Time è il classico lavoro che esalta chi si bea delle sonorità prodotte dal combo veneto, in stato di grazia per quanto riguarda il songwriting, tanto che le prestazioni vocali sono la classica ciliegina su una torta ricca di metallo fumante e magniloquente, dove l’ascia di Savio non sfigura davanti a tanta grazia vocale e la sezione ritmica spacca come non mai quando le canzoni cavalcano verso la gloria metallica.
Rain Of Fire Lights subentra a spron battuto dopo la classica intro: un brano di apertura che va veloce come il vento, con musicisti sul pezzo, un Leven stratosferico e cori da sballo, ma non si riesce a riprendere fiato; Created To Live supera la già bellissima opener e si candida come top song del lavoro, con ritmiche mozzafiato, vortici di metallo incendiario e un chorus dall’appeal devastante.
Terzo brano e terzo bersaglio centrato, la cadenzata An Ancient Story vede la presenza della Somerville, che entra come una lama nel burro nei cuori dei guerrieri metallici, e con Leaven che spadroneggia su note che escono direttamente dal fuoco sacro del genere.
L’heavy metal classico ispira la bellissima Eyes of the Sphinx, spaccata, torturata e messa a soqquadro da un solo ispiratissimo del buon Savio, mentre sono note orientaleggianti quelle che escono dallo spartito di Lance of Destiny.
L’album si chiude con l’atmosfera epica e classica di Gate ToThe Eternity, che rimanda la fine della storia al prossimo lavoro e mette fine a questa esplosione di note power metal sinfoniche dalla qualità elevatissima.
Il resto dei brani presenti non scende assolutamente di tono, la tensione rimane alta così come l’attenzione dell’ascoltatore anche se il minutaggio è piuttosto lungo: non si intravvedono riempitivi, così da poterlo consigliare agli appassionati senza alcuna remora.

Tracklist:
1. Out in the Darkness (Intro)
2. Rain of Fire Lights
3. Created to Live
4. An Ancient Story
5. A New Era
6. Night Is Calling
7. Angeli di Fuoco
8. Silvertown
9. Eyes of the Sphinx
10. Lance of Destiny
11. Demon
12. Gate to the Eternity

Line-up:
Nick Savio – guitars
Dave Cestaro – bass
Camillo Colleluori – drums

Guests:
Mats Leven – vocals
Rick Altzi – vocals
Amanda Somerville – vocals
Ivan Giannini – vocals
Claudia Layline – vocals

HOLLOW HAZE – Facebook

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